Confguide: bene i sondaggi archeologici all'anfiteatro di Rimini

L’area dell’anfiteatro di Rimini, sulla quale il Comune ha deciso di fare un sondaggio archeologico per capire cosa nasconde, ha “grande potenziale anche in chiave turistica”, e “permetterebbe di portare Rimini al pari di città blasonate come Ravenna e Urbino”. Nell’area si potrebbe creare “il Parco archeologico dell’anfiteatro di Ariminum, garantendo un vero percorso di visita alla Ariminum Romana per 12 mesi” l’anno. Ne è convinto Marco Torri, presidente riminese di Confguide che accoglie “con grande entusiasmo l’attività di sondaggio archeologico” e chiede di riportare alla luce “un’area di grande importanza offrendo poi al Ceis una soluzione alternativa per proseguire nella preziosa attività”. Per le guide turistiche, infatti, “è ora che questa ferita venga rimarginata definitivamente e che si restituisca ai riminesi e ai turisti un’area dal grande potenziale”. Per questo, Torri si augura che i sondaggi vengano assegnati “a chi sul territorio dell’archeologia e del recupero storico ha fatto un lavoro e che venga presto annunciato cosa effettivamente esiste del vecchio anfiteatro romano al di sotto del terreno in parte occupato dal Ceis”, il centro italo-svizzero. Con l’anfiteatro, aggiunge, “potremmo garantire gite scolastiche da tutta Italia non solo per aprile e maggio come avviene per visitare la Domus del Chirurgo”. Riconoscendo al Comune il “grande lavoro” fatto in questi anni “dopo decenni di dibattiti e opposizioni”, Torri crede “che i tempi siano maturi per capire cosa fare dell’anfiteatro romano”. E se si sa che il teatro “è stato oggetto di sciacallaggio per rubarne i mattoni e ancora prima fu usato come deposito per le macerie dei danni bellici”, si tratta comunque “di un’area di grande importanza che è ora di riportare alla luce, offrendo poi al Ceis una soluzione alternativa per proseguire nella preziosa attività”.