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volontariato all'estero

Lucia: in Albania per conoscere il valore del tempo

di Cristina Gambini   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
ven 12 ago 2022 13:02 ~ ultimo agg. 27 set 14:47
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Dal 2005 alcuni membri della Piccola Famiglia dell’Assunta, di Monte Tauro, hanno deciso di trasferirsi in Albania, nella città di Berat. La città si trova nel sud dell’Albania ed è sede, insieme alla città di Kuçova, della Missione della Diocesi di Rimini.

In questa zona particolarmente segnata da miseria, abbandono, malattie e disabilità sono stati avviati una serie di progetti e attività che si concentrano prioritariamente su educazione, sostegno economico, aiuti alimentari, forniture di farmaci e integrazione dei disabili nella società. Il Centro diurno per disabili a Kuçova, la casa famiglia S.Pio  e il dopo scuola di Kuçova sono tre realtà consolidate cui si affiancano quotidianamente il supporto alle tante famiglie in difficoltà e l’evangelizzazione. Qui un gruppo di giovani della diocesi ha trascorso una settimana per conoscere da vicino la missione.

Lucia Giorgi, giovane volontaria, testimonia la sua esperienza.

Partita con il desiderio di conoscere un mondo diverso, inusuale rispetto al quotidiano vissuto, ha trovato in effetti una realtà a tratti destabilizzante per una ragazza di diciannove anni. I ritmi di vita, in particolare, sono molto scanditi e organizzati, le esperienze sempre vissute in gruppo. In quei giorni Lucia ha fatto tante piccole grandi cose: ha preparato pasti, fatto visita ai villaggi nelle zone periferiche, passato del tempo con i ragazzi di Kuçova, visitato il Centro diurno per disabili di cui ha conosciuto alcuni ospiti.

L’incontro con questa comunità è stato, per alcuni versi, sorprendente: tanta la povertà delle zone più periferiche, difficile alle volte guardare realtà così differenti dalle nostre. Ma la gioia, semplicità e dolcezza con cui sono stati accolti dagli abitanti del posto hanno sciolto ogni riserva, azzerato ogni diversità.

Che cosa resta di questa esperienza? La consapevolezza che il tempo ha un valore assoluto. I giovani, in Italia e non solo, ne sprecano tanto sui social e in questi otto giorni, con giornate così scandite da attività e ritmi comunitari, ha capito quante cose si possano fare in 24 ore.

Un augurio per il futuro? Poter ripetere molto presto questa esperienza.