Stress da covid. Ausl cerca volontari per testare modello di rilassamento
Stress da Coronavirus? l’Ausl Romagna, in collaborazione con la Facoltà di Psicologia dell’Università di Bologna ha progettato una ricerca per testare l’efficacia di un protocollo di rilassamento associato a Neurofeedback, che ha l’obiettivo di lenire sintomi ansioso-depressivi, insonnia, irrequietezza e altri disturbi psicologici. Per farlo ha bisogno di cittadini che testino la terapia.
Il progetto, che si svolgerà all’ospedale Bufalini di Cesena, è rivolto ad adulti che non sia in cura con psicofarmaci. Chi deciderà di partecipare, dovrà compilare una scheda con domande relative allo stato socio – anagrafico, di salute ed alla qualità di vita. Verrà poi contattato via mail o telefono per un appuntamento in cui saranno date tutte le informazioni e, se disponibile, sarà fatta la prima seduta di rilevazione dei parametri neurofisiologici e di rilassamento (della durata di circa un’ora).
“Il Neurofeedback Training – spiega la dottoressa Rosa Sant’Angelo, psichiatra dell’ospedale di Cesena – sta divenendo uno dei più importanti approcci terapeutici in Psicologia, Neurologia, Neuropsichiatria Infantile. E una metodica efficace, non invasiva, integrativa o alternativa all’uso di psicofarmaci, priva di effetti collaterali. Il trattamento che proponiamo ai cittadini che vorranno aderire consisterà in un protocollo di rilassamento della durata di 40 minuti, da svolgersi 2 volte a settimana per 4 settimane. Le sedute saranno concordate singolarmente cercando di rispettare il più possibile gli impegni personali di ciascuno. La persona verrà fatta accomodare su una poltrona comoda e vedrà su uno schermo immagini di paesaggi accompagnate da suoni e musiche rilassanti. Durante la seduta di trattamento saranno monitorati le onde EEG, il battito cardiaco e la conduttanza cutanea della persona. La metodologia della ricerca ed i questionari sono stati esaminati ed approvati dal Comitato Etico di ricerca locale“
“Le informazioni che forniranno le persone disponibili – spiega la dottoressa sant’Angelo – aiuteranno i ricercatori a comprendere meglio le attuali problematiche stress-correlate permettendo di programmare future ricerche e di pianificare i servizi di assistenza sanitaria.Tutti i dati raccolti nell’ambito di questo studio saranno mantenuti nel più stretto riserbo e fin dall’inizio del progetto resi anonimi tramite un numero in codice. “