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Rimini in grande difficoltà

Effetto covid sulle assunzioni: dimezzate tra gennaio e maggio

di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 20 ago 2020 13:19 ~ ultimo agg. 15:49
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I primi cinque mesi del 2020 segnano un vero e proprio tracollo per le assunzioni da lavoro dipendente in provincia di Rimini. Lo evidenziano i dati della Camera di Commercio della Romagna. In un quadro regionale compromesso dall’emergenza covid, il riminese spicca come quello più in difficoltà. Tra gennaio e maggio le attivazioni sono state 20.071 oltre il 49% in meno sia rispetto ai cinque mesi precedenti (agosto-dicembre) sia rispetto allo stesso periodo 2019. Consola di poco il contestuale calo tra il 23 e il 25% delle cessazioni visto che nel complesso i rapporti di lavoro terminati risultano ben 29.437, quindi superiori di 9.366 unità a quelli nuovi attivati. Ad incidere ovviamente su questi numeri sono stati i tre mesi di lockdown delle imprese: tra marzo e maggio infatti si sono avute solo 6.524 assunzioni (circa il 70% in meno dei tre mesi precedenti) a fronte di quasi 14mila cessazioni. Queste ultime segnano un calo di circa il 40% sia a livello tendenziale che congiunturale ma dovuto, in buona parte, al blocco dei licenziamenti previsto alle norme sul covid. La provincia di Rimini risulta quella più in sofferenza dell’Emilia Romagna dove i cali di assunzioni nei primi 5 mesi del 2020 sono stati mediamente intorno al 30%.
Nel periodo del lockdown i settori riminesi nettamente più penalizzati sono stati il turismo, con 7.305 assunzioni in meno tra marzo e maggio, e il commercio, 5655 in meno. Ci sono poi gli altri servizi (-949), il manifatturiero (-567), l’agricoltura (-115) e le costruzioni (-22). La tipologia contrattuale più in difficoltà è stata quella del lavoro a tempo determinato, somministrato e apprendistato (-7.670). Saldo positivo invece per il tempo indeterminato (+365), grazie, sia alla protezione degli ammortizzatori sociali, sia, soprattutto, alla sospensione dei licenziamenti.
Un po’ di speranza arriva poi dal mese di maggio dove le assunzioni sono cresciute, rispetto ad aprile, del 193,4% (2.679 unità).

Gli ultimi dati dati raccolti sull’andamento della “forza lavoro dipendente” sui territori di nostra competenza, sono fortemente negativi. Tutto ciò è conseguenza diretta del mix che li compone, all’interno del quale il settore turistico – quello più fortemente colpito – ha grande rilevanza – dichiara Alberto Zambianchi, Presidente della Camera di commercio della Romagna –. Tale caratteristica, però, se nell’emergenza sanitaria ci penalizza, conferisce, al nostro sistema economico caratteristiche positive di “elatisticità” e capacità di ripresa. Giuoca un ruolo positivo anche l’attrattività, generata dalla nostra storica capacità di offrire “wellness” e “buon vivere”. In ogni caso, sottolineo l’attenzione che la Camera riserva da sempre al “lavoro” ed ai fenomeni che territorialmente lo connotano. Fenomeni che rappresentano, non solo l’interazione tra economia e società, ma che sono anche uno degli aspetti fondamentali che condizionano in positivo le dinamiche della competitività e dell’attrattività. I prossimi mesi risulteranno cruciali, moltissimo dipenderà dall’andamento della pandemia e dai risultati che daranno le provvidenze poste in campo. La Camera continuerà certamente a supportare il “lavoro”, sia sostenendo le imprese in dofficoltà, sia migliorando quel patrimonio distintivo di competenze che da sempre ci caratterizza in bene, a livello nazionale e a livello internazionale”.