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E le speranze per settembre

Scuola da casa, un ringraziamento ai professori

In foto: scuola da casa @claudia protti
scuola da casa @claudia protti
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
mer 3 giu 2020 16:24 ~ ultimo agg. 16:34
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Pubblichiamo una riflessione di fine anno scolastico, un anno quanto mai complesso, da parte di una mamma riminese. Con un ringraziamento ai professori e la speranza di poter tornare presto a una scuola dove i bambini possano costruire relazioni.


Finalmente l’anno scolastico volge al termine, un anno scolastico che definire insolito è davvero riduttivo… Cinque mesi e mezzo di lezioni in classe, dal vivo, e tre mesi di videolezioni  con professori e studenti collegati via internet ognuno da da casa propria. Delle videolezioni ne avevo già brevemente parlato in marzo, (https://www.newsrimini.it/2020/03/la-scuola-ai-tempi-del-coronavirus/), e dopo tre mesi una delle cose che voglio dire è: ridateci la scuola dal vivo! La didattica a distanza probabilmente era l’unica alternativa possibile ma non definiamola scuola, la scuola è un’altra cosa.

La nostra esperienza è stata positiva, parlo al plurale perché in questo lungo periodo sono rimasta a casa in cassa integrazione e spesso ho vestito i panni dello studente e di poliziotto. Ho chiesto a mio figlio di non usare le cuffie per seguire le lezioni, soprattutto durante le ore di scienze e storia perché era bello ascoltare i professori che spiegavano l’apparato circolatorio o la condizione dei lavoratori durante la rivoluzione industriale.

In tre mesi ho accumulato così tanto materiale che potrei scrivere un libro sulla didattica a distanza; conoscete il libro “Non ho fatto i compiti perché…” di Davide Calì e Benjamin Chaud? Ecco: potrei scrivere “Non ho fatto i compiti durante la dad perché…” ma sarebbe un’enciclopedia e non un libro simpaticissimo di 40 pagine.

Scherzi a parte, questa dad ha messo alla prova i ragazzi, i genitori e gli insegnanti. È stata dura per tutti, probabilmente qualche genitore dopo l’ultima videolezione lancerà il computer dalla finestra e comprerà un biglietto per Marte per le vacanze estive; i professori forse sceglieranno Venere o Plutone.

Avrei voluto ringraziare uno ad uno gli insegnanti che ho visto impegnarsi e ingegnarsi in questi lunghi mesi, persone che come noi oltre alla dad han dovuto occuparsi dei figli, fare la spesa, curare i propri cari ammalati…

In giro ho sentito davvero tante lamentele e alcune mi hanno ferito perché non credo che le famiglie si siano rese conto che gli insegnanti si sono rimboccati le maniche per imparare ad utilizzare strumenti nuovi; in molti casi hanno lavorato il doppio delle loro solite ore per preparare le lezioni e hanno giocato a scovare i compiti che con tanta fantasia, nonostante le indicazioni fossero chiare, i ragazzi spedivano via mai, caricavano in una cartella di Drive non condivisa o condivisa con il professore, qualcuno nella conversazione di Classroom…

Io ho sentito nelle loro parole durante le lezioni dell’interesse vivo per i ragazzi. Ognuno a modo proprio ha cercato di trasmettere ai ragazzi l’amore per la propria materia e ha cercato di spronare i ragazzi a studiare e a fare i compiti oltre che a seguire le lezioni nonostante le condizioni non fossero certo favorevoli per nessuno. C’è chi lo ha fatto sorridendo, chi con affetto, (come un genitore), chi minacciando, chi ignorando i comportamenti scorretti, chi davanti a una tazzina di caffè per provare ad arrivare fino in fondo.

E in fondo ci siamo arrivati tutti! Davvero un sentito ringraziamento! Ora la mia speranza è di chiudere questo capitolo e di poter dire a metà settembre a mio figlio: “sbrigati a vestirti che altrimenti fai tardi a scuola e ricordati la merenda!”

La mia seconda speranza è che a settembre a scuola ci si potrà andare senza mascherina perché la scuola è il luogo dove i bambini imparano a costruire relazioni e, disagio a parte nel dover stare 4, 5 o anche 8 ore con un pezzo di stoffa davanti a naso e bocca, non poter vedere le espressioni del viso dei compagni e dei professori, i sorrisi e le smorfie, proprio non lo accetto. Incrociamo le dita, ultimi caldi saluti attraverso un freddo monitor e arrivederci a settembre dal vivo con un bel sorriso visibile a tutti!

Claudia Protti