Indietro
menu
Grazie a politica oculata

Coriano in controtendenza: niente rinegoziazione dei mutui

In foto: il sindaco Spinelli e l'assessore Ugolini
il sindaco Spinelli e l'assessore Ugolini
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
ven 22 mag 2020 12:21 ~ ultimo agg. 12:31
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 3 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Il comune di Coriano ha deciso di non procedere alla rinegoziazione dei mutui. Una scelta in controtendenza rispetto a quanto fatto da molte amministrazioni alla ricerca di risorse da liberare nella difficile congiuntura legata all’emergenza covid. Secondo la giunta corianese a fronte di nuove somme a disposizione per il 2020 si sarebbero penalizzate le generazioni future: la rinegoziazione e il conseguente allungamento dei mutui al 2043 avrebbe cristallizzato la situazione dei tassi di interesse al 4,5/5% rispetto all’attuale dello 0,8/1% portando a maggiori esborsi in interessi per circa 2 milioni. “Con il rendiconto 2019 possiamo disporre di un buon avanzo di amministrazione (circa 2,4 milioni di euro) – dice il sindaco Spinelli – frutto di una politica oculata attuata sin dal 2012 che oggi ci permette di guardare al futuro con una certa tranquillità e di affrontare le difficoltà senza dover ipotecare il futuro dei nostri giovani“.

I commenti

Come Giunta – spiega l’assessore al bilancio Gianluca Ugolinici siamo insediati con l’obiettivo preciso di mettere in ordine i conti del Comune, in profondo rosso dopo anni se non decenni di spese effettuate senza coperture. Dal 2012 ad oggi abbiamo ridotto il debito mutui da 17 milioni all’inizio del 2012 a 9,6 alla fine del 2019, non abbiamo contratto nessun mutuo, finanziando investimenti con le nostre risorse e non abbiamo rinegoziato. Ogni anno il nostro bilancio sopporta una spesa per rimborso dei prestiti di circa 1,3 milioni, il 20% circa delle nostre entrate, costringendoci a scelte precise sui servizi da erogare. Ma nonostante questo come giunta abbiamo deciso di non aderire alla nuova rinegoziazione che la Cassa depositi e prestiti ha lanciato. Certo il risparmio sul 2020 sarebbe stato importante, e ci avrebbe permesso di liberare risorse utili. Ma a che prezzo? Un prezzo molto alto, troppo alto per i cittadini di Coriano. La rinegoziazione e il conseguente allungamento dei mutui al 2043 avrebbe cristallizzato la situazione dei tassi di interesse al 4,5/5% rispetto all’attuale dello 0,8/1% costringendoci a maggiori esborsi in interessi per circa 2 milioni di euro e condannando le generazioni future a pagare debiti per investimenti di cui non beneficeranno. Una scelta “di valore”, difficile ma consapevole, per evitare di scaricare su chi verrà dopo di noi debiti che ci siamo trovati a pagare senza poter sbandierare facili risultati. Coriano dovrà ancora fare sacrifici almeno fino al 2028, quando una buona parte degli attuali mutui andranno in scadenza e questo consentirà di liberare nuove risorse. E consegneremo alle nuove amministrazioni un bilancio sano.

Per altri Sindaci la scelta di rinegoziare è di fatto una scelta obbligata – aggiunge il sindaco Domenica Spinelliper evitare di dover tagliare i servizi. Noi con il rendiconto 2019 possiamo disporre di un buon avanzo di amministrazione (circa 2,4 milioni di euro), frutto di una politica oculata attuata sin dal 2012 che oggi ci permette di guardare al futuro con una certa tranquillità e di affrontare le difficoltà senza dover ipotecare il futuro dei nostri giovani, ora è più che mai chiaro che quanto abbiamo messo in atto come sacrifici ci permette oggi di raccogliere i frutti. Se la soluzione ai problemi, pur eccezionali, è solo quella di dover accendere nuovi mutui, di fatto non faremmo altro che replicare gli errori che dal dopoguerra ad oggi ci hanno portato ad essere uno dei paesi più indebitati al mondo. Non crediamo che la soluzione sia di consentire di accendere mutui per finanziare la spesa corrente, ma, casomai, di consentire la spesa in deficit ammettendo un ripiano compatibile con il recupero della nostra economia. Si dia fiducia ai comuni che negli ultimi anni hanno dimostrato di saper gestire i bilanci con rigore e lungimiranza.