Omicidio Mannina. Deposizione dei periti: le tracce di sangue in casa sono di tre uomini
Udienza blindata questa mattina in tribunale a Rimini dove si è chiuso l’incidente probatorio per l’omicidio di Silvio Mannina, avvenuto il 28 febbraio scorso per mano di Dritan Demiraj, il pasticcere albanese di 29 anni che il giorno dopo uccise anche la sua ex compagna, a coltellate, alla stazione di Mozzate.
Il corpo di Mannina, amante dell’ex compagna di Demiraj, fu ritrovato al lago Azzurro di Santarcangelo.
I periti incaricati hanno raccolto piccole tracce sparse di dna nella casa di via dell’Abete, dove sarebbe avvenuto l’efferato omicidio.
Le più rilevanti sul materasso, in camera da letto. Particolare da chiarire sarà la mancanza di alcune parti dell’imbottitura. Si tratta di tracce ematiche grazie alle quali è stato possibile isolare abbastanza precisamente i profili di tre soggetti maschili. Non sono state trovate tracce di dna femminile anche se, sia il giudice Casadei che il procuratore generale, hanno riconosciuto il ruolo determinante di Monica Sanchi, la riccionese fidanzata di Demiraj, in entrambi gli omicidi.
In quello di Mannina in particolare, fu lei ad adescarlo facendolo cadere nella trappola. Demiraj, rappresentato dall’avvocato Massimiliano Orrù, era presente stamane in aula. Assente invece Monica Sanchi.