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Rimini

Palas: presentata l'interrogazione parlamentare annunciata da Pini

In foto: Nuovo esposto presentato in Procura, a Rimini, dall'onorevole della Lega Nord Pini, lo stesso giorno in cui il deputato ha presentato un'interrogazione parlamentare alla Camera sul Palacongressi: la richiesta è sempre quella di un blocco del cantiere, in attesa di accertamenti su presunte irregolarità.
Nuovo esposto presentato in Procura, a Rimini, dall'onorevole della Lega Nord Pini, lo stesso giorno in cui il deputato ha presentato un'interrogazione parlamentare alla Camera sul Palacongressi: la richiesta è sempre quella di un blocco del cantiere, in attesa di accertamenti su presunte irregolarità.
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gio 22 lug 2010 14:09 ~ ultimo agg. 00:00
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Come annunciato, ha chiamato in causa il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteoli. La battaglia del deputato della Lega Pini sul Palacongressi di Rimini continua: l’interrogazione parlamentare è stata presentata alla Camera ieri, lo stesso giorno in cui dal deputato è stato inviato un nuovo esposto alla Procura riminese, dopo quello di un paio di settimane fa.

Al centro dei documenti vari elementi, tra cui c’è sempre un pilastro della struttura non a norma, che sarebbe stato oggetto di verifica, su commissione della Procura riminese, da parte di due ingegneri: del Servizio Tecnico di Bacino di Romagna e del Comune di Rimini. Di fronte a un difetto tecnico rilevato, i due avrebbero scritto di non poter però affermare la pericolosità della struttura. E’ insomma la mancanza di una certezza assoluta di sicurezza l’elemento che contesta Pini.

Alla Procura viene quindi chiesto di bloccare preventivamente il cantiere, e di far luce sulla correttezza del procedimento: visto che, secondo legge, dopo la rilevazione di una violazione in corso d’opera, il collaudatore non dovrebbe più essere scelto dal committente dei Lavori.

In attesa di sviluppi – e mentre i lavori proseguono, guardando all’inaugurazione prevista per l’11 settembre – gli annunci da parte della Lega non si fermano qui: a giorni, dicono, potrebbe partire un’ispezione ministeriale.