Non era evaso dagli arresti domiciliari, dormiva. Assolto
La vicenda risale alla sera del 20 luglio 2000. Quattro mesi dopo il suo
arresto per detenzione e spaccio di cocaina, che gli era costato
una condanna a un anno e quattro mesi da scontare ai domicilari, gli agenti di una volante suonarono alla porta della sua casa a Miramare, ma Sigigliano non rispose. Così, dopo la relazione di servizio, lo stesso equipaggio tornò il giorno seguente per consegnargli, anziché l’ordine di
scarcerazione appena firmato dal giudice, la notifica della denuncia per evasione.
Sigigliano giurò che la sera prima stava già dormendo insieme a tutta la famiglia, ma a nulla erano valse le sue giustificazioni. La sua tesi difensiva è stata invece accolta in aula dal Giudice unico del Tribunale di Rimini, che lo ha assolto, seppur in forma dubitativa, dall’accusa di evasione.
Determinante per la decisione è stata la testimonianza della moglie, che ha raccontato come in quel periodo il loro primogenito, ancora molto piccolo, li costringesse a dormire con
lui. E per non trascorrere la notte in bianco, i genitori lo accontentavano sempre.