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Cgil: è inaccettabile

Residenza per anziani nei guai: deve versare 1,6 milioni di contributi

In foto: i carabinieri del NIL
i carabinieri del NIL
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
sab 4 mag 2024 12:01 ~ ultimo agg. 5 mag 10:03
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Il Nucleo Ispettorato del Lavoro dei Carabinieri ha rafforzato i controlli sul settore sanitario ed è così finita nel mirino una residenza sanitaria per anziani di Rimini. Nel corso delle verifiche sono emerse numerose inadempienze relative alla regolare assunzione dei lavoratori. In particolare i militari hanno riscontrato la presenza di 21 lavoratori inquadrati come autonomi, quindi titolari di partita iva, che, di fatto, erano dipendenti a tutti gli effetti in quanto privi di totale autonomia, con vincoli d’orario, inseriti funzionalmente nell’organigramma della ditta e senza alcun rischio economico. All’azienda è stato contestato l’omesso invio al centro per l’impiego della preventiva comunicazione di assunzione dei 21 dipendenti sin dall’anno 2021 e la mancata consegna ai lavoratori stessi della copia del contratto in qualità di lavoratore subordinato. Per l’azienda sono scattate sanzioni amministrative per complessivi 20.000 euro ma soprattutto una diffida al versamento dei contributi previdenziali non effettuati nei confronti dei lavoratori impiegati irregolarmente, ammontanti a 1.600.000 euro.

Ancora una volta sono le persone anziane a dover scontare il prezzo di un sistema che non mette sempre al centro la qualità del lavoro e la legalità” – commenta la Cgil di Rimini -“. In tal senso é proprio sulle residenze socio sanitarie per anziani che devono essere concentrati gli sforzi ispettivi, in primis da parte degli enti preposti, al fine di scongiurare queste situazioni dove la professionalità rischia di essere sacrificata al profitto d’impresa. Non è accettabile che in settori dove si lamenta la carenza di personale, come quello dell’assistenza socio sanitaria, esistano ancora sacche di illegalità così rilevanti. Al contempo vanno garantiti i giusti diritti per chi è costretto a lavorare con partita iva, pur essendo lavoratore subordinato. Un plauso da CGIL Rimini al Nucleo ispettorato del lavoro dei Carabinieri per la costante attività svolta a favore della legalità sul territorio” – conclude il sindacato.