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primo maggio agitato

Parapiglia nel ristorante, ubriaco mostra i genitali. Arrestato a fatica

In foto: una pattuglia dei carabinieri e il 118 (repertorio)
una pattuglia dei carabinieri e il 118 (repertorio)
di Lamberto Abbati   
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gio 2 mag 2024 19:41 ~ ultimo agg. 3 mag 12:33
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Parapiglia con tanto di intervento dei carabinieri, ieri pomeriggio (mercoledì), in un ristorante di Miramare, dove un giovane visibilmente ubriaco (poi identificato come un egiziano di 25 anni, di professione cartongessista), ha dato in escandescenza aggredendo una dipendente e, al loro arrivo, anche i carabinieri, non prima però di essersi denudato all’interno del locale.

Intorno alle 18.30 il giovane, reduce a suo dire da un pranzo con alcuni colleghi di lavoro dove aveva esagerato con l’alcol, è entrato nel ristorante barcollando. Prima avrebbe infastidito alcuni clienti, poi avrebbe preteso un caffè e infine di utilizzare la toilette. Viste le sue condizioni, il titolare lo ha invitato ad andarsene, scatenando però l’ira del nordafricano, che si è avventato contro una dipendente a cui ha strappato un braccialetto. Con atteggiamento di sfida, si è abbassato jeans e slip, mostrando i genitali ai presenti. Ne è nata una colluttazione con il titolare, interrotta solo dall’arrivo della pattuglia dei carabinieri.

L’esagitato è stato caricato a fatica sull’auto di servizio, dove ha continuato a sferrare calci e pugni. Una volta in caserma, ha rifiutato di farsi fotosegnalare, tirando calci agli arredi e sputando all’indirizzo dei militari. Per riportarlo alla calma è stato necessario l’intervento dei sanitari del 118, costretti a sedarlo.

Arrestato per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, l’egiziano, dopo aver trascorso la notte a smaltire la sbronza nella camera di sicurezza, questa mattina è comparso in tribunale per essere processato per direttissima. Insieme al suo legale d’ufficio, l’avvocato Mirco Renzi, ha patteggiato 7 mesi, pena sospesa, considerata anche la sua incensuratezza. “Non ricordo proprio nulla di quello che ho fatto, avevo bevuto troppo – ha detto al giudice – chiedo scusa”. Al termine dell’udienza è tornato libero.