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da rimini a san marino

Commercio proibito di steroidi, stimolanti e un potente mix contro l'impotenza

di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 9 mag 2024 20:14 ~ ultimo agg. 10 mag 09:30
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Steroidi anabolizzanti, stimolanti, anoressizzanti e rimedi fai da te per la disfunzione erettile, come un potentissimo mix di Viagra e Cialis. Tutti prodotti dopanti per gonfiare i muscoli, alterare le prestazioni e ottenere performance migliori attraverso scorciatoie pericolose per la salute. E’ stata la Procura di Rimini, nella persona del sostituto procuratore Davide Ercolani, a dirigere l’inchiesta dei Nas di Roma, che ha visto anche la collaborazione della Gendarmeria. Undici le misure cautelari emesse dal gip di Rimini, Vinicio Cantarini, di cui tre in carcere. Si tratta dell’ex bodybuilder sammarinese Manuel Grandoni, 37 anni, della moglie Beatrice Astolfi, 31 anni, italiana ma residente sul Titano, e di un altro sammarinese, Marco Giannoni, 43 anni. Tra gli indagati, tra cui figurano anche due riminesi di 50 e 33 anni, ci sono professionisti del mondo del fitness (in particolare del bodybuilding) e della nutrizione, gestori di palestre e di esercizi commerciali specializzati nell’integrazione alimentare.

Le ipotesi di reato sono a vario titolo quelle di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze dopanti, anche ad effetto stupefacente (in larga parte nandrolone, uno steroide anabolizzante), importazione dall’estero di sostanze dannose per la salute pubblica e autoriciclaggio. Ingente il sequestro di prodotti dopanti.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, le materie prime venivano importate dalla Cina, ritirate in un punto recapito di Rimini e poi trasferite a San Marino, dove venivano miscelate e vendute. Quando nel giugno del 2021, su segnalazione dell’Agenzia delle Dogane, fu individuata dai carabinieri di Rimini una spedizione con ingenti quantitativi di sostanze anabolizzanti, i principali indagati decisero di trasferire il laboratorio clandestino in uno stabile situato nelle campagne del Salernitano. Sul Titano invece i prodotti venivano stoccati in un magazzino di Chiesanuova. La clientela era ristretta e fidelizzata e gli ordinativi arrivavano via WhatsApp e Telegram o mediante piattaforme web dedicate, su cui era possibile scegliere i vari prodotti.