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Maltratta e umilia per anni la moglie malata, marito violento condannato

In foto: il corridoio del tribunale di Rimini
il corridoio del tribunale di Rimini
di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura lettura: < 1 minuto
mar 30 apr 2024 17:01 ~ ultimo agg. 1 mag 10:43
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E’ stata maltrattata e umiliata per anni da un marito violento che non si è fatto scrupoli neppure davanti alla patologia neurologica da cui è affetta. “Sei una handicappata, una disabile”, le gridava. La moglie, una donna del Riminese, che più volte era stata sul punto di denunciarlo, finiva ogni volta col perdonarlo per “tenere unita la famiglia”, considerata anche la presenza della figlia minore. Ad un certo punto, però, la donna ha detto basta, soprattutto quando “le botte sono diventate giornaliere”.

L’uomo (difeso dall’avvocato Cristian Brighi) è finito a processo e, al termine del dibattimento, il tribunale monocratico di Rimini lo ha condannato a un anno e sei mesi di reclusione (pena sospesa) e al risarcimento dei danni patiti dalla dalla moglie (costituitasi parte civile attraverso l’avvocatessa Giovanna Ollà) liquidati in via definitiva a 20mila euro.

La parte offesa, ascoltata in aula, ha riferito di reiterate aggressioni, sia verbali che fisiche, fin da quando erano fidanzati. Ha ripercorso alcuni specifici episodi, come quando il marito la minacciò con un coltello o di ammazzarla “piuttosto che spendere 5mila euro per la separazione”. L’imputato ha negato tutti gli addebiti e portato in aula a testimoniare la madre e il fratello. Entrambi hanno dichiarato di non avere mai assistito ad azioni violente o vessatorie e ribadito che i coniugi si comportavano come una coppia assolutamente normale, in una ordinaria dinamica familiare. Evidentemente, però, il giudice ha ritenuto credibile il racconto della donna, che nel frattempo ha ottenuto il collocamento della figlia presso la sua abitazione, mentre il padre esercita regolarmente il diritto di visita.