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esponenti di spicco

Antimafia: riciclavano soldi dei clan, un indagato anche nel Riminese

In foto: Carabinieri di Trapani
Carabinieri di Trapani
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 16 apr 2024 12:36 ~ ultimo agg. 17 apr 10:34
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Gestivano il business della rete elettrica sull’isola di Favignana nel trapanese e avevano investito i soldi delle attività illecite in una rete di supermercati nella Sicilia occidentale utilizzando due palermitani come prestanome per aggirare le normative antimafia. Nella notte i carabinieri del nucleo investigativo di Trapani hanno azzerato gli affari della famiglia mafiosa di Salemi. Undici persone sono state arrestate nelle provincie di Trapani, Palermo, Como in esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal gip di Palermo su richiesta della Direzione distrettuale antimafia guidata dal procuratore Maurizio de Lucia. A Rimini invece c’è un indagato. Sei indagati sono finiti in carcere, 5 ai domiciliari, a vario titolo, per i reati di associazione mafiosa, corruzione, turbativa d’asta, trasferimento fraudolento di valori, ricettazione e autoriciclaggio.

L’indagine ha consentito di acquisire gravi indizi circa la convergenza di interessi illeciti di appartenenti alla famiglia mafiosa di Salemi (mandamento di Mazzara del Vallo), esponenti di spicco di cosa nostra palermitana e imprenditori, consistiti nella attribuzione fittizia a due imprenditori palermitani della titolarità esclusiva di quote di una società di capitali appositamente costituita per eludere l’applicazione della normativa di prevenzione patrimoniale ed agevolare l’impiego di denaro provento del delitto di associazione mafiosa nell’acquisizione di numerosi supermercati di una nota società della grande distribuzione nelle provincie della Sicilia occidentale. L’acquisizione non si è concretizzata per diverse scelte aziendali da parte della società.

L’indagine ha fatto emergere la turbativa d’asta nella gara, indetta dalla società di pubblico servizio che gestisce la rete e l’erogazione dell’energia elettrica sull’isola di Favignana, per la realizzazione di quattro linee di distribuzione in media tensione e due cabine di trasformazione di media/bassa tensione, in modo da far risultare vincitrice una società di due imprenditori mazaresi. Nello stesso contesto sono stati acquisiti gravi indizi in ordine al pagamento di somme di denaro da parte di due imprenditori compobellesi per essere incaricati del trasporto del carburante necessario per il funzionamento della centrale termoelettrica di Favignana.