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sabato 27 luglio 2024
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Calcio Serie C

Olbia-Rimini, Troise: "Affrontiamo una squadra ben organizzata e ben allenata"

In foto: Emanuele Troise, allenatore del Rimini F.C.
Emanuele Troise, allenatore del Rimini F.C.
di Roberto Bonfantini   
Tempo di lettura lettura: 4 minuti
mar 5 dic 2023 12:35 ~ ultimo agg. 6 dic 15:17
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Continua il tour de force del Rimini. Dopo l’1-1 di domenica sera al “Benelli” di Pesaro, che ha allungato a sette la striscia positiva in campionato (sono nove i risultati utili contando anche le gare di Coppa Italia con Perugia e Cesena), i biancorossi mercoledì alle 18:00 scenderanno in campo allo stadio “Bruno Nespoli” di Olbia, per il recupero della 14a giornata. I sardi in classifica hanno 16 punti, tre in meno dei biancorossi, e non fanno loro l’intera posta da oltre un mese: l’ultimo hurrà risale al 2 novembre, quando superarono di misura il Pineto; sono arrivati poi due pareggi e due sconfitte, l’ultima in casa con il Perugia (0-1).

Come sta il Rimini, visti i tanti impegni a cui è sottoposta la squadra in questo periodo? “Sta recuperando, com’è normale che sia a meno di 48 ore, stasera saranno 48 ore, dall’impegno di Pesaro – attacca l’allenatore del Rimini F.C., Emanuele Troise, alla vigilia -. Quindi sarà necessario aspettare domani il recupero un po’ di tutti, anche se non ci sono state grosse conseguenze dopo la partita, a parte la squalifica di Mega (il centrocampista Megelaitis, ndr); quindi tutti a disposizione, abbiamo recuperato Capanni. Ci aspetta una partita con un coefficiente di difficoltà alto, considerando un po’ l’ambiente, perché si va in Sardegna e sappiamo che quando si va in Sardegna tutte le squadre diventano ostiche da affrontare. È una squadra che ha bisogno di punti l’Olbia, una squadra che comunque pratica un calcio organizzato, ma è una squadra che è lì non per caso, alla portata. Dobbiamo essere convinti di poter fare una partita importante perché ci sono tutti i presupposti e mi aspetto, considerando il poco tempo a disposizione nella preparazione e in quella che è stata la disponibilità, una partita con il coinvolgimento di tutti i giocatori, perché domani sarà fondamentale avere a disposizione tutti nelle rotazioni e in quelli che saranno i cinque cambi”.

Olbia-Rimini, la vigilia di Emanuele Troise

Qualcosa in più sull’avversario? “Credo fortemente che pratica un calcio organizzato, poi chiaramente con diversi giovani, con i punti deboli che hanno tutte le squadre. È una squadra che cerca di sviluppare il gioco dal basso, è una squadra che ha la capacità di trovare le soluzioni rispetto a come un avversario la va a prendere in fase offensiva, ha degli spunti e velocità in quelli che sono i giocatori del reparto offensivo sugli esterni piuttosto che trequarti, come Ragatzu oppure se viene impiegato Biancu in quella posizione, a volte lo interpreta Dessena, che sappiamo essere un giocatore d’esperienza. Nella fase difensiva è una squadra che alterna diverse proposte perché a volte cerca di venirti a prendere forte uomo contro uno, mentre se saremo bravi ad abbassarli lavora più di reparto. Quindi, ripeto: hanno le idee chiare, al di là di quelli che possono essere i risultati ottenuti piuttosto che chiaramente valori individuali che determinano un po’ il valore di una squadra, ma in termini collettivi secondo me è una squadra ben organizzata e ben allenata”.

Chi può sostituire Megelaitis sulla mediana? “Leoncini può essere uno di questi, anche se parliamo di un’età molto più giovane. Se parliamo di caratteristiche calcistiche, per qualità di gioco, per passo, capacità di interpretare le due fasi, perché è un ragazzo che secondo me può crescere tanto nel ruolo di centrocampista perché è in possesso delle due fasi di gioco. È chiaro che Mega per esperienza e per campionati fatti ha un livello più alto in questo momento, però lo stesso Lombardi, lo stesso Delcarro, anche se ci allontaniamo da quelle che possono essere le caratteristiche di Mega. Noi dobbiamo far tesoro di quello che è stato il derby, di partite in cui abbiamo fatto a meno di Lamesta, abbiamo fatto a meno un po’ di tutti. Dobbiamo portare avanti quello spirito lì, quella mentalità lì. Al di là di quella che può essere qualche assenza oppure decisioni o valutazioni iniziali, proprio perché c’è un incontro ravvicinato, dobbiamo far leva su quello che è lo spirito che tutti possono diventare importanti”.

A parte Megelaitis, che dovrà essere sostituito, pensa di confermare l’undici tipo delle ultime giornate di campionato? “Sicuramente domani valutavo che è la quarta partita in appena dodici giorni, considerando la partita con la Fermana, quindi prenderò atto di questo. Avendo giocato anche domenica sera tardi prenderò atto di questo e sul discorso della quarta partita farò delle valutazioni importanti perché poi c’è un aspetto di tensione psico-fisico che va ad incidere sul livello calcistico, e quindi dovremo valutare fino all’ultimo quelli che potranno fare la quarta e quelli che non potranno farla, ed è altrettanto vero che cambiare troppo può essere deleterio. Quindi cercheremo di mettere in campo un giusto mix”.

Alcuni giocatori iniziano ad essere un po’ stanchi, questa perlomeno è la sensazione. “È fisiologico, chi ha giocato a calcio lo sa: giocare quattro partite in 12 giorni dall’inizio comporta un dispendio psico-fisico importante. E poi dobbiamo aggiungere anche il periodo che abbiamo vissuto perché da quando sono arrivato la squadra ha dovuto risalire molte posizioni, e quindi l’aspetto psicologico ha inciso tanto. È normale e fisiologico avere delle difficoltà, vedi l’altra sera Lamesta, Iacoponi, piuttosto che lo stesso Langella. Sono errori che stanno scaturendo da un aspetto di dispendio importante. Ecco perché prima sostenevo il fatto che sarà fondamentale da parte loro aiutarsi, sostenersi in quelle che sono le scelte iniziali e in quelli che saranno i cambi nei 90 minuti più recupero”.

In casa l’Olbia ha conquistato 11 dei suoi 16 punti. “Prima parlavo di coefficiente di difficoltà altissimo proprio per questo, perché andiamo in Sardegna dove l’ambiente sarà determinante, andiamo a giocare su un campo in erba, un campo grande, su un campo che loro conoscono bene, andiamo a giocare probabilmente, come spesso capita in Sardegna, con condizioni climatiche dove il vento può condizionare la partita, andiamo a giocare contro una squadra sarda, che nell’indole poi crea sempre, che sia la Torres, che sia il Cagliari, che sia l’Olbia un senso di appartenenza, perché all’interno ci sono molti giocatori regionali e quindi questo senso di appartenenza io l’ho sempre visto, poi c’è anche un aspetto tecnico-tattico, con la squadra che pratica un calcio organizzato dettato da un allenatore che gli dà idee chiare su quello che devono fare”.

Da qui alla sosta natalizia il Rimini potrà capire cosa potrà fare. “Come spesso accade, al di là di quella che è la nostra situazione, questo vale un po’ per tutti, si chiuderà il girone d’andata, quindi lì veramente potremo fare il punto della situazione, dove saremo arrivati, cosa avremo fatto in queste partite, però senza andare troppo in là. Oggi abbiamo la necessità e il dovere di concentrarci su quella di domani”.

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