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con cevoli e accorsi

In un podcast i cambiamenti del turismo in riviera

In foto: Paolo Cevoli
Paolo Cevoli
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: < 1 minuto
gio 30 giu 2022 15:32
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Come eravamo e come sono cambiate le vacanze estive in Riviera. E’ il tema della nuova puntata podcast di “Ti racconto l’Emilia-Romagna” che ha come protagonisti il comico Paolo Cevoli e gli spot di Stefano Accorsi. Ci sono anche testimonianze della professoressa di storia economica, Patrizia Battilani, della dj Betty Miranda e dello sceneggiatore, Fabio Bonifacci. Da oggi online sul portale della Regione e sulle piattaforme Spreaker e Spotify

Paolo Cevoli sfoglia l’album del ricordi: “Mio babbo in sala era uno showman, saltellava da un tavolo all’altro, confondeva l’italiano col tedesco e raccontava ai turisti le barzellette. Sono diventato un comico grazie a lui, in fondo fare l’ospite è un po’ come salire sul palco”. Erano gli anni ‘60 e lui un bambino che lavorava d’estate insieme ai suoi genitori alla pensione Cinzia. Imprenditori che per la prima volta facevano gli imprenditori e accoglievano turisti che per la prima volta facevano i turisti. La Riviera adriatica si affermava come una delle mete più ambite per trascorrere le vacanze. Nasceva così il turismo di massa, di cui oggi, pur nel cambiamento, restano saldi alcuni tratti identitari. Alla professoressa Battilani il compito di leggere i cambiamenti,a  Betty Miranda quello di ricordare il fenomeno del divertimentificio degli anni ’80. Il cambiamento per un turismo non solo spiaggia ma con un’offerta più ricca e diversificata ma che ha mantenuto la sua proverbiale ironia lo racconta lo sceneggiatore Fabio Bonifacci, autore degli spot di promozione turistica di Apt Servizi con Stefano Accorsi, testimonial della Regione per le città d’arte e il cine-turismo. In ‘Beati gli ultimi’ per esempio, per descrivere le eccellenze della nostra Regione l’attore emiliano fa un divertente elenco di ciò in cui siamo ultimi. “Perché l’ironia – spiega Bonifacci – è stata e sarà sempre una parte del nostro carattere”.