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venerdì 26 aprile 2024
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Calcio Serie D

Ravenna-Rimini 1-0, Gaburro nel dopogara: "La chiave è stata il gol"

In foto: Marco Gaburro nel dopogara di Ravenna
Marco Gaburro nel dopogara di Ravenna
di Roberto Bonfantini   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
dom 10 apr 2022 21:42 ~ ultimo agg. 11 apr 18:20
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Le interviste del dopogara al termine di Ravenna-Rimini 1-0 (vedi notizia).

Marco Gaburro, allenatore del Rimini F.C.: “Abbiamo fatto la partita che avevamo preparato, la chiave è stata il gol perché fino al gol abbiamo fatto quello che avevamo preparato: abbiamo aggredito, abbiamo messo in difficoltà. Volevamo fare noi il gol sfruttando i break perché loro di solito concedono campo e abbiamo preso gol noi su palla persa e ripartenza. Questo dà fastidio perché comunque in quella situazione non siamo stati perfetti. E poi abbiamo fatto tutto quello che avevamo nelle corde per andare a prendere il risultato, è stato molto bravo Botti, facciamo i complimenti anche al portiere avversario perché fa parte della squadra, però nel secondo tempo secondo me il colpo ci stava, e non l’abbiamo trovato. Abbiamo giocato a una porta sola, però succede così in questi casi. Penso che nel calcio conti il risultato, l’avversario sceglie la strada che vuole per portarlo a casa. Una volta che si trovano in vantaggio secondo me fanno la scelta anche legittima di abbassarsi e difendersi. Dobbiamo essere più bravi di loro, oggi non lo siamo stati”.

Si aspettava questo atteggiamento dal Ravenna, anche nel primo tempo? “L’atteggiamento è frutto del gol, io penso che il Ravenna fino al gol abbia fatto la partita che avrebbe dovuto fare, e noi abbiamo fatto la partita che avevamo preparato. Penso che poi non avessero neanche tutte queste energie per fare una partita diversa. È caldo, lo sapevamo che sarebbe stata una partita così. Avremmo dovuto portare la partita sullo 0-0 nel secondo tempo e poi sarebbe diventata un’altra gara, e invece oggi dobbiamo dire bravo al loro attaccante, meno bravi noi in quella situazione, e poi azzerare perché se ci avessero detto alla vigilia che saremmo usciti a +5 dallo scontro diretto tutti avremmo firmato, dobbiamo essere ora più bravi di quello che può essere il rammarico del momento e ripartire perché giovedì c’è una partita altrettanto importante”.

Il Rimini torna a +5, lo stesso divario di una settimana fa, prima che il Rimini superasse il Fanfulla ed il Forlì in contemporanea il Ravenna. “Sì, ma la testa è sempre difficile da gestire. Se il Ravenna avesse vinto a Forlì e fossimo rimasti a +5 magari sarebbe uscita una partita diversa. Non si può mai sapere. Penso che alla fine sia il bilancio che conti. Il bilancio in questo momento ci dà tranquillità e ci dà fiducia perché onestamente la squadra oggi ha fatto tanto. Quando la squadra fa tanto, sta bene, ti dà anche un segno di salute, secondo me è tutto oro che cola. Poi dobbiamo essere bravi noi, abbiamo cinque punti e li dobbiamo gestire. L’unico modo è spingere, come abbiamo fatto sempre, come abbiamo fatto anche oggi”.

Nella ripresa le ha provate tutte, inserendo tutti gli uomini offensivi che aveva a disposizione e cambiando modulo: “Erano tutte cose che avevamo già previsto prima della partita. I ragazzi sapevamo che saremmo potuti passare al 3-4-3 se ci fosse stato bisogno di inseguire il risultato, con Pecci e Piscitella, poi Ferrara, larghi. Poi ci sarebbe stata anche la possibilità di passare a tre con altri tipi di esterni se ci fosse stato da difendere, cioè la partita alla fine è andata come previsto dal punto di vista tattico generale, poi è chiaro che i gol in queste partite incidono parecchio”.

Cos’ha detto ai suoi giocatori a fine partita? “Prima di entrare nello spogliatoio gli ho fatto i complimenti. Poi loro ascoltavano la nostra curva, che è stata fantastica, ed erano delusi forse più per quello, dal punto di vista di quello che poteva essere un’emozione da regalare oggi, che preoccupati per quello che può essere il discorso classifica, che in questo momento non siamo. Però avrebbe fatto piacere regalare almeno un pari oggi proprio per tutto questo splendido pubblico che c’era”.

Quindi ha trovato la squadra tranquilla? “Tranquilla sì, anche se quando si perde non si è mai contenti. Però di tutte le sconfitte che abbiamo fatto quest’anno, se andiamo a vedere Ghivizzano, Mezzolara e oggi, questa è quella che sulla carta ci sta di più perché comunque è stata sul campo di una squadra forte, in trasferta. C’è modo e modo secondo me di perdere, penso che oggi abbiamo fatto una grande prestazione e allora ti rimbocchi le maniche e cerchi di dar continuità a quello che stiamo facendo perché alla fine la differenza la fa quello. Lo diciamo dall’inizio, continuerà a farlo quello”.

Oggi si sono affrontate due squadre d’altra categoria in una cornice di pubblico d’altra categoria. “Sono d’accordo per la cornice, oltre che per le squadre, e lo dicono i numeri. Oggi c’era un bel pubblico, era un bel giocare, per quello il rammarico è presente, è presente per le emozioni che la gente si porta a casa. L’ho detto prima della partita: la classifica è una cosa e la partita è un’altra. Ed è così, perché questa è una partita fine a se stessa, che tu giocavi per confrontarti con l’avversario, per andare a fare comunque una gara importante, e quando esci magari anche con la consapevolezza di aver avuto una supremazia importante e rosichi un po’ per il risultato, ti deve dare la spinta per arrivare a giovedì con la carica giusta”.