Indietro
menu
dibattito politico

Area Bandieri. Dalla vicina Cattolica il no del candidato Gessaroli

In foto: Massimiliano Gessaroli
Massimiliano Gessaroli
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: < 1 minuto
dom 29 ago 2021 15:49
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura < 1 minuto
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Nei giorni scorsi è tornato a riaccendersi il dibattito sul futuro dell’area Bandieri di Misano Adriatico. Oggi, dalla vicina Cattolica, arriva la contrarietà agli store monomarca del candidato di Alleanza Civica Massimiliano Gessaroli: “Il progetto della maxi-area commerciale Bandieri, già presentato nel 2015 in Consiglio Comunale, e poi di nuovo nel 2020 (32.000 m/q), venne sonoramente bocciato dal Presidente della Provincia Santi per problematiche antisismiche, per la presenza di una falda acquifera sottostante e, soprattutto, perché non compatibile con la pianificazione comunale e provinciale (era il periodo prima delle elezioni regionali). Ora, passate le elezioni, questa proposta torna stranamente in voga. È chiaro che così come è stata disegnata, sarà un’operazione a totale discapito del commercio di vicinato, dei piccoli commercianti ed artigiani inseriti nel  contesto del tessuto socio- economico di una piccola città“.

Gessaroli chiede conto anche al Movimento 5 Stelle. Già si è espresso in modo contrario il gruppo misanese , ma il candidato sposta il dibattito anche su Rimini, chiedendo il parere del senatore Croatti, e a Cattolica: “siamo curiosi di sentire le dichiarazioni del Sindaco Gennari del M5S su questa manovra commerciale, dopo che ha più che raddoppiato la superficie commerciale del Conad Macanno a Cattolica (da 1000 a 2490 m/q), e ha dato il permesso di un nuovo supermercato nell’area VGS”.

E conclude: “La creazione di questa maxi-area commerciale ci sembra piuttosto solo una manovra economico-finanziaria, che passerà sopra la sopravvivenza di tante piccole unità commerciali, non solo di Misano ma anche dei paesi limitrofi come, a Cattolica, ed per questo che noi siamo fortemente contrari”.