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Politica Rimini

Petrucci (PD): ripartire da programmi e periferie, non solo dai nomi

In foto: Matteo Petrucci
Matteo Petrucci
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
ven 22 gen 2021 09:41 ~ ultimo agg. 10:06
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Nel momento in cui nel PD emergono posizioni contrastanti sul percorso verso la definizione del candidato (vedi notizia), il consigliere comunale Matteo Petrucci invita ad affrontare dalla prospettiva dei programmi il dibattito interno. C’è un percorso avviato da cui non si può prescindere, spiega, ma ancora tanto da fare soprattutto per le periferie.


Personalmente non ritengo appassionante il tema emerso negli ultimi giorni relativo, tra gli altri aspetti, al percorso politico che porterà alla scelta del candidato Sindaco della coalizione di centrosinistra. Nomi e percorsi detti, sussurrati, trapelati, bisbigliati, ipotizzati, gettati in un grande e caotico calderone in grado di offrire ai cittadini solo una vivanda poco sostanziosa in quanto non soddisfa l’esistente bisogno di idee e programmi di cui Rimini comunque necessita, anche dopo dieci anni di ottima amministrazione. Non vorrei che con l’obiettivo frenetico di scansare lo spauracchio delle primarie, distogliessimo la nostra attenzione da tematiche di fondamentale importanza per la città. Peggio ancora la corsa al posizionamento accanto ad un candidato piuttosto che ad un altro, rappresenta una sterile battaglia ideologica assolutamente non proficua. Al centro di tutto non devono esserci i nomi di donne e uomini papabili per succedere a Gnassi, ma Rimini ed i programmi per migliorarla. Il punto è trovare il profilo che sappia interpretare i bisogni di crescita ulteriore della città, in un contesto mondiale drammatico segnato dall’emergenza pandemica.

Rimini ha da tempo imboccato un percorso di cambiamento radicale che non può fermarsi, ben più grande ed importante di qualsiasi singolo. Chiunque abbia in mente di correre per Palazzo Garampi, questo lo sa e non può fare altro che raccogliere l’eredità di Andrea Gnassi incrementandone il valore. Quindi non può contare un nome perché qualunque esso sia, troverà il sentiero perfettamente segnalato per il prossimo decennio. In tale scenario le sfide vere nel prossimo paio di lustri si giocano su tre temi di importanza cruciale: lavoro, welfare, periferie. La pandemia ha letteralmente messo a ferro e fuoco le economie di quasi tutte le aziende di questo pianeta. E le risposte ad un simile dramma devono essere congiunte partendo dal livello Europeo, fino ad arrivare a quello comunale. E non si può trattare di interventi estemporanei, ma di accompagnamenti continui fino ad un’auspicabile ripresa economica del paese. Per quanto riguarda il welfare nonostante la pandemia imponga comprensibilmente alle persone distanziamento ed isolamento, in contemporanea è palese la necessità di interpretare e vivere da vera comunità questo periodo storico e le conseguenze che ha generato. L’invito che il Vescovo Lambiasi ha voluto porgere alla politica nell’ultimo messaggio natalizio è stato eloquente e mira ad “un’autentica civiltà dell’amore, la cui anima sia la carità sociale”. Mai parole furono più azzeccate per il contesto in cui viviamo. Infatti per la prima volta dal dopoguerra la nostra amata Rimini è costretta ad affrontare platealmente le contraddizioni nascoste che da sempre la caratterizzano, senza potersi nascondere sotto al parafulmine dell’attrattività turistica.

Perché se da un lato viviamo nella ricca Capitale del turismo, dall’altro stridono le troppe situazioni di povertà ed emarginazione che segnano nel quotidiano la vita di centinaia di nostri concittadini. Il Covid ha avuto conseguenze impattanti su tutte le aziende e sulle difficili posizioni individuali già esistenti, creando inoltre tante nuove situazioni di povertà. Ne usciremo bene soltanto se al centro dell’azione politica verrà posta proprio la carità sociale ripresa dal Vescovo, investendo risorse per la tenuta del welfare. Il tema delle periferie, infine, è molto delicato e non più rinviabile. Il concetto è, nella sua complessità, molto semplice: estendere alle zone periferiche di Rimini la stessa determinata e lungimirante volontà che ha animato l’azione amministrativa nella riqualificazione dei lungomari e del centro storico.

Adesso è il momento di far esplodere l’elevato potenziale delle periferie, zone che non possono più attendere per essere protagoniste di ambiziosi progetti creati ad hoc: collegamenti ciclopedonali; creazione di spazi e piccole piazze; messa in sicurezza dei tratti stradali più critici per spostare il traffico su alcune vie troppo congestionate per le dimensioni della propria carreggiata; investimenti per l’edilizia cimiteriale considerata la presenza di campisanti che stanno sfiorando il limite di capienza; sostegno alle aziende agricole che, troppo spesso, trovano ostacoli nello svolgimento della loro attività; potenziamento degli efficienti distaccamenti della Polizia Locale, garantendo un servizio frequente e continuativo; decentramento dei servizi anagrafe di Via Marzabotto; costruzione di campi sportivi polivalenti, al chiuso o coperti, che possono diventare punti di riferimento quotidiani per le fasce di età più giovani.

E’ fondamentale intervenire nelle periferie per valorizzare le solide e forti comunità di persone che quotidianamente le vivono, aumentano la loro qualità della vita, con progetti ambiziosi. Anche perché le conseguenze sociali del Covid in termini di sicurezza ed emarginazione, 000colpiranno prima le zone rurali. Su questo non c’è dubbio. Senza temi da sviluppare per le periferie, nel medio-lungo periodo, si concede pericoloso terreno a spiacevoli situazioni di degrado. E, col passare del tempo, si rischia di dover gestire una Rimini dai volti contrastanti: lungomari, centro storico e zona stazione all’avanguardia, con le periferie ferme al palo a livello progettuale. Nel corso delle prossime settimane avremo l’opportunità di coinvolgere i cittadini in qualsiasi progetto. E’ un’occasione unica. Occorrono fiducia, condivisione e lucidità programmatica: con questi elementi al centro del dibattito nomi e percorsi da intraprendere, assieme ad una coalizione forte, saranno a tutti noi più chiari.