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Il dibattito continua

Pecci controreplica a Corsini: turismo riminese in crisi, serve rivoluzione

In foto: Marzio Pecci
Marzio Pecci
di Maurizio Ceccarini   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
sab 5 ott 2019 16:59 ~ ultimo agg. 17:04
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Il capogruppo della Lega di Rimini Marzio Pecci controreplica all’assessore regionale Andrea Corsini che, in risposta alle sue considerazioni sull’andamento turistico 2019, aveva parlato di offuscamento da campagna elettorale (vedi notizia). Pecci accetta di buon grado l’opportunità di dibattere sul turismo e spiega: per rilanciare il territorio riminese, al quale si riferivano le sue considerazioni, servono provvedimenti importanti e rivoluzionari.


La replica di Marzio Pecci:

Prima di tutto voglio dire che la sfida del dibattito pubblico sul turismo della provincia di Rimini è accettata perché il turismo in Italia ed in Emilia Romagna, insieme all’agricoltura, costituiscono le due economie primarie che possono rilanciare la nostra Regione ed il Paese.
Nel merito delle dichiarazioni dell’assessore osservo che quando in politica non ci sono argomenti l’amministratore scaltro non solo si rifugia nei numeri statistici, ma attribuisce all’avversario critico l’abbaglio, l’errore!
Su questo punto mi viene alla memoria la storia del “pollo statistico” di Trilussa, ovvero “l’inganno delle medie”: “se qualcuno mangia un pollo, e qualcun altro no, in media hanno mangiato mezzo pollo ciascuno”.
Detto questo, il mio intervento critico sui dati statistici dell’andamento turistico pubblicati pochi giorni fa, riguardava il territorio della provincia di Rimini.
Purtroppo, piaccia o no, i numeri della nostra provincia sono passivi ed esprimono il perdurare di una crisi da cui bisogna uscire. Compito e dovere della Pubblica Amministrazione (comunale e regionale) date le competenze in materia, è quella di approvare i provvedimenti che permettano all’imprenditoria del comparto del turismo e dell’agricoltura (i due settori, a mio avviso devono procedere insieme) di investire nei due settori proponendo un “prodotto turistico nuovo” in grado di conquistare i nuovi m rcati.
In questa legislatura regionale non ho visto approvare né leggi regionali, né provvedimenti, né delibere comunali idonee per rivoluzionare o “rottamare” le numerose strutture obsolete, “stonate” e fuori mercato a favore di nuove strutture e servizi innovativi che fossero di attrazione del mercato turistico mondiale.
Mettere a disposizione risorse finanziarie senza provvedimenti legislativi idonei a “rivoluzionare” il settore turistico serve sicuramente per prendere qualche voto in più, ma non si fa altro che allungare l’agonia di una morte sicura.
Ancora dico che non ho visto approvare dalla Regione provvedimenti volti a collegare la Romagna e Rimini con l’Alta velocità sulla dorsale adriatica, così come per l’Autostrada da Venezia a Rimini ed ancora provvedimenti a favore dello scalo aeroportuale riminese, infrastruttura indispensabile per il rilancio del turismo in Romagna e dell’avioturismo oppure a favore del Porto di Rimini indispensabile per un turismo nautico, rimesso in piedi dopo un periodo di crisi aggravata dagli infelici provvedimenti fiscali voluti dalla sinistra, dove l’Italia è considerata destinazione ideale.
Infine per dare, dalla mia posizione di Capogruppo Lega, un ulteriore contributo dico all’assessore regionale che, data la forte crescita della domanda e dei consumi di cultura ed avendo Rimini fatto importanti investimenti per il recupero del patrimonio storico-culturale di far approvare, prima della fine della legislatura, gli stanziamenti per il recupero dell’Anfiteatro romano ed i finanziamenti per fare diventare Rimini “porta d’ingresso del turismo cuturale in Italia”.
Una legge Regionale per rivoluzionare e rottamare il turismo romagnolo a favore di un “nuovo turismo”, di cui Rimini ha assoluto bisogno, che sia unico al mondo, richiede tempi maggiori per cui suggerisco di iniziare subito il dialogo, tra le diverse parti politiche, per arrivare al provvedimento legislativo nel primo anno della prossima legislatura che, sicuramente, vedrà la Lega alla guida della Regione.