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"Accuse pretestuose"

Inchiesta appalti. PD Rimini: la Lega guardi in casa sua

In foto: repertorio
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di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
sab 21 set 2019 15:42 ~ ultimo agg. 22 set 08:12
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In un quadro tra Rimini, Riccione e Bibbiano, il PD di Rimini accusa la Lega, a partire da Pecci, di fare “sciacallaggio” politico. Condannando chi usa le questioni giudiziarie per interessi di partito ma nel contempo invitando a guardare a quel che succede a Riccione con l’inchiesta sul sindaco Tosi (dove a sua volta la maggioranza sottolinea la tempistica delle novità giudiziarie sul sindaco Tosi proprio all’indomani del polverone Rimini, vedi notizia). Polverone alla base del quale, per il PD, ci sono “accuse pretestuose” generate da un desiderio di vendetta politica.

“Sciacalli e approfittatori. Chi usa le questioni di carattere giudiziario per interessi di partito può essere definito solo in questo modo. Gli esponenti della Lega, tra cui il capogruppo Marzio Pecci, affermando che la menzogna impera nella politica del Pd e urlando al coinvolgimento del sindaco Gnassi, non stanno facendo altro che strumentalizzare per fini politici la faccenda dell’inchiesta Tecnopolo – Acquarena. Parole e accuse che confermano l’abitudine dei politici della Lega di usare metodi meschini, facendo leva su fatti oggetto d’indagine (e quindi ancora da accertare) per attaccare il Comune di Rimini e il Pd utilizzando parole trite e ritrite. Lo stesso schema messo in atto per il caso di Bibbiano, a dimostrazione dell’assenza di argomenti e della povertà d’inventiva. Non sono altro che accuse pretestuose, generate da un atto di vendetta politica (le rivelazioni dell’ex assessore Biagini), alimentate per colpire un’amministrazione che giorno dopo giorno sta costruendo un domani migliore per la sua città. 

“Non sono altro che accuse pretestuose, generate da un atto di vendetta politica (le rivelazioni dell’ex assessore Biagini), alimentate per colpire un’amministrazione che giorno dopo giorno sta costruendo un domani migliore per la sua città. 

Ci permettiamo di dare un consiglio ai “compagni” della Lega: forse sarebbe meglio che contassero fino a 10 prima di parlare, visto che in “casa loro” le cose non sembrano andare proprio benissimo. E’ di ieri, infatti, la notizia che alla sindaca di Riccione, Renata Tosi, è stato notificato l’avviso della conclusione delle indagini, che va a sommare a un presunto abuso edilizio l’ipotesi del reato di abuso d’ufficio, in seguito ad alcuni interventi effettuati nella sua abitazione.

Per quanto riguarda l’inchiesta Tecnopolo Acquarena, e così le accuse rivolte dalla Lega al Pd e ai suoi amministratori, noi ribadiamo la massima fiducia nell’istituzione giudiziaria, in attesa dello svolgimento delle indagini. La stessa fiducia che riponiamo nell’amministrazione  e nelle istituzioni del Comune di Rimini, convinti delle operazioni di rinnovamento che si stanno portando avanti per la città. Sulla base di queste convinzioni, nel caso in cui giungessero offese a carattere diffamatorio anche nei prossimi giorni, non esiteremo a querelare i responsabili”.

Interviene anche il segretario del PD di Rimini Alberto Vanni Lazzari: “il solerte capogruppo della Lega, nonché avvocato, se ne esce con frasi gravi ed irresponsabili, mettendo alla sbarra, consumando processi che avvengono in altre sedi ed emettendo quelle che di fatto sono sentenze con i relativi provvedimenti. Si supera ogni buon senso e buon gusto sopraffatti dalla retorica inquisitoria e si stralciano parti dell’indagine a proprio uso e consumo senza alcun rispetto per le persone coinvolte. Si cerca fittiziamente di espandere il confine dell’inchiesta in ambito regionale. Se queste sono le premesse per la campagna elettorale alle porte, nulla di nuovo sotto il sole d’autunno”