Indietro
menu
Dopo i campionamenti Arpae

Divieto nelle acque del porto. Per il Comune di Riccione c'è "incongruenza"

In foto: le acque di Riccione
le acque di Riccione
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 11 set 2019 16:37 ~ ultimo agg. 12 set 08:29
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 2 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Per l’Amministrazione Comunale di Riccione i valori fuori norma di enterococchi che hanno portato al divieto temporaneo di balneazione nelle acque del porto canale (vedi notizia) sono “una chiara incongruenza”. Anche perché non risultavano nel giorno interessato, lunedì, scarichi fognari attivi. E l’Amministrazione torna a sottolineare la necessità di cambiare le procedure dei controlli programmati per avere riscontri più brevi. La richiesta di poter ripetere il campionamento a stretto giro ha ricevuto risposta negativa perché le tempistiche prevedono che si possano effettuare solo in un determinato orario.

La dichiarazione dell’Amministrazione Comunale:

La qualità delle acque del mare nel porto canale di Riccione è eccellente. Questa è la classificazione di qualità dell’acqua di balneazione stabilita dal Ministero della Salute.

Questo è l’elemento oggettivo e inconfutabile che conta, in quanto i numerosi prelievi effettuati nel quadriennio 2016/2019, e confermati anche per la stagione in corso, hanno evidenziato un mare che gode di ottima salute. I controlli scrupolosi sono stati ininterrotti durante la stagione estiva secondo il calendario regionale, ma anche nei mesi antecedenti la stagione estiva, l’Amministrazione si è prodigata nel svolgere una serie di azioni volte a garantire la buona qualità delle acque del nostro litorale.

Nel caso particolare relativo al campionamento effettuato da Arpae lunedì 9 settembre al porto canale, e che il giorno successivo ha evidenziato, come rilevato dall’Ausl un lieve superamento dei limiti di enterococchi, in quanto si tratta di  609 MPN /100 ml, va sottolineata una chiara incongruenza che, anche in virtù dell’incontro tecnico, seppur tardivo, dello scorso agosto tra Regione ed enti interessati, andrebbe chiarita.

A seguito della comunicazione telefonica dell’Ausl agli uffici comunali all’ambiente alle ore 15.36, alla quale è seguita alle 16.19 la comunicazione ufficiale con la proposta di emissione di ordinanza, alla richiesta del Comune avanzata ad Arpae di ripetere il campionamento, al fine di verificare se i valori sopra i limiti fossero effettivamente di breve durata in modo da accelerare l’emanazione della relativa ordinanza di revoca del divieto temporaneo di balneazione, la risposta ottenuta è stata che la normativa regionale prevede che la ripetizione dei campioni possa avvenire solo in un arco di tempo prestabilito. Insomma oltre l’orario consentito ( 09.00-16.00) non è stato possibile procedere ad un ulteriore campionamento.

Trasparenza e capillarità dell’ informazione diventano dunque quantomeno urgenti per venire a capo di un percorso che ad oggi, purtroppo non fotografa in tempo reale quanto accade sullo stato di balneabilità delle acque. Tanto più se, come nel caso specifico del campionamento al porto canale, tutti i riscontri richiesti dagli uffici comunali hanno dato esito negativo. Nessuna anomalia è stata registrata.

Il gestore del servizio depurativo e fognario, Hera, non ha rilevato la presenza di scarichi fognari attivi. Non ci sono state peraltro segnalazioni all’Ufficio Locale Marittimo o registro di attività nei giorni immediatamente antecedenti alla data di prelievo tali da metterli in relazione con i valori registrati.

Come amministrazione comunale continueremo a far sentire la nostra voce presso tutti gli enti preposti, la sicurezza e la tranquillità dei nostri turisti, cittadini e operatori sono un’indiscutibile priorità. Per questo ribadiamo che il mare è pulito controllato, serve però una comunicazione e una operatività più snella e tempestiva. Una collaborazione proficua e reale tra enti.