Indietro
menu
Attualità Rimini

Legalità fiscale. Confcommercio sostiene proposta Brasini

In foto: Gianni Indino e Nicola Angelini Fiva
Gianni Indino e Nicola Angelini Fiva
di Simona Mulazzani   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 17 ott 2018 13:18 ~ ultimo agg. 17:12
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 2 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

La Confcommercio di Rimini a fianco dell’assessore comunale Brasini che ha proposto un emendamento sulla legalità fiscale, legata alla licenze delle attività (vedi notizia). L’associazione, al contempo auspica che la lotta ai furbetti che creano concorrenza sleale, porti anche aliquote più basse per gli imprenditori che rispettano le regole.

Valutiamo con favore la proposta avanzata dall’amministrazione comunale di Rimini per una norma che impedisca a chi non paga i tributi locali di ottenere licenze e autorizzazioni per l’apertura o il rinnovo dell’esercizio. E’ una battaglia per la legalità e la leale concorrenza tra imprenditori che portiamo avanti da anni – spiega Nicola Angelini, presidente di FIVA e vicepresidente di Confcommercio della provincia di Rimini – con proposte che sono state portate anche ai tavoli delle precedenti amministrazioni, sia come FIVA (Federazione italiana venditori ambulanti), sia come Confcommercio provinciale. Se un’attività si trova a fianco un concorrente/collega che non paga le tasse, è logico che si inneschi una concorrenza sleale, perché chi non paga si può permettere di tenere prezzi più bassi, di investire a piacimento operando tranquillamente e facendo ricadere i problemi sulle attività serie e sulla collettività. Da tempo alziamo la voce contro chi si approfitta delle maglie larghe delle leggi italiane per non pagare quanto gli spetta, sollecitando la politica di ogni ordine e grado affinché renda più stringenti le regole per chi si fa beffe di tasse e sanzioni. Se questa proposta andasse in porto, ne avrebbe giovamento tutto il tessuto economico e anche i cittadini che al momento sono chiamati a mettere mano al portafogli per riempire i buchi di chi non paga. Infine, non ci si dimentichi di chi non paga e poi usa l’escamotage del cambio di ragione sociale, dell’intestazione delle autorizzazioni a parenti o prestanome, sparendo di fatto nel nulla: un’altra piaga del tessuto economico a cui fare molta attenzione. Siamo pronti a sostenere l’amministrazione in questa sua battaglia per la legalità, sperando che porti benefici agli onesti e aliquote più basse. Più basse per tutti”.