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Attualità Rimini

Bando periferie. Croatti: chi ha piani esecutivi sarà garantito. Anche il PD ha votato

In foto: il lungomare di Viserba
il lungomare di Viserba
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 8 ago 2018 21:46 ~ ultimo agg. 9 ago 11:15
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“Una situazione incostituzionale creata dal PD sanata” con il voto dello stesso PD … Il senatore del Movimento 5 Stelle Marco Croatti integra con un nuovo intervento la risposta alle polemiche sulla sospensione del bando per le periferie. L’introduzione chiarisce: “1 miliardo per 8000 Comuni, su bandi periferia per rispettare sentenza Corte chi ha piani esecutivi è garantito, su altri avviata verifica” (che Rimini ha un progetto esecutivo lo ha ripetutamente ricordato oggi anche il sindaco Gnassi, vedi notizia). Nel nuovo intervento Croatti sottolinea il fatto che a votare l’emendamento siano stati gli stessi senatori del Partito Democratico compreso Renzi.

L’intervento del senatore Croatti:

“Rivendichiamo con orgoglio l’emendamento del decreto proroga termini da noi promosso grazie al quale si sblocca finalmente 1 miliardo di euro per investimenti degli 8000 Enti locali. È il colmo che oggi il Pd ci attacchi visto che ha votato a favore dell’emendamento ma, soprattutto, dopo che ha promesso dei fondi con una norma sulla quale è intervenuta una pronuncia di illegittimità costituzionale: le sentenze della Consulta non valgono più per il Partito democratico?”.

“In merito alla questione dei fondi per le periferie relativi ai progetti locali bisogna fare chiarezza. Il Governo è intervenuto per dare attuazione alla sentenza della Corte costituzionale n. 74 del 2018. Abbiamo pertanto garantito immediata finanziabilità per i primi 24 progetti che hanno ricevuto un punteggio superiore a 70/100. Ma, vista la necessità di rispettare la sentenza della Consulta, è stato necessario intervenire per analizzare i restanti progetti e valutare quali abbiano davvero una funzione di rilancio per le periferie. In ogni caso le spese progettuali già sostenute verranno rimborsate.

Va comunque sottolineato – sostiene il senatore – che il bando per le periferie era stato finanziato dal precedente Governo per metà dell’importo complessivo. Si trattava quindi di mere promesse più che di risorse messe realmente a disposizione. Con tale strumento, inoltre, si è tolto ai sindaci il diritto di scegliere come usare le risorse come affermato dalla Corte Costituzionale. Abbiamo perciò deciso di utilizzare le risorse stanziate per le convenzioni negli anni 2018 e 2019 non solo per alcuni dei progetti dei Comuni capoluogo che hanno partecipato al Bando, ma per tutti gli 8.000 Comuni d’Italia, al fine di consentire alle tante amministrazioni comunali con avanzi di amministrazione di poterli utilizzare immediatamente per investimenti in opere pubbliche, secondo un criterio di premialità e di equità e rispetto di principi costituzionali”. Anci non può rappresentare solo 96 comuni ma ne dovrebbe rappresentare 8000.

Siamo convinti che i progetti non siano tutti uguali: è necessario distinguere tra i Comuni che hanno dato avvio a progetti già esecutivi e su cui si è già investito per il rilancio delle periferie e chi invece utilizza questo fondo al solo scopo di creare progetti di facciata. Ci lascia esterrefatti che il Pd, responsabile delle politiche di tagli e del crollo degli investimenti pubblici, accusi l’attuale governo che ha invece sbloccato risorse altrimenti ferme e ha esteso enormemente la platea a tutti gli 8.000 Comuni.

Gli attacchi ricevuti si trasformano comunque in un boomerang perché l’emendamento 13.2 che ha istituito il nuovo Fondo è stato votato all’unanimità da tutte le forze politiche, anche dallo stesso Partito Democratico e dal senatore Matteo Renzi”.

Il testo dell’emendamento.