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Attualità Rimini

Prima condanna in Italia per pubblicità no vax. Comune soddisfatto

In foto: il messaggio che era apparso sui bus a Rimini
il messaggio che era apparso sui bus a Rimini
di Serena Saporito   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
ven 13 lug 2018 12:31 ~ ultimo agg. 15:34
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A Modena era successo come a Rimini: nelle strade cittadine erano comparse delle affissioni pubblicitarie riportanti informazioni sui danni da vaccino. Dati falsi quelli modenesi, ha però stabilito il tribunale, perchè si riferivano al totale di segnalazioni sospette e non ai bambini che avevano subito effettivamente danni. Ora gli autori di quella campagna sono stati condannati. E’ il primo caso in Italia di multa – 400 euro – per “procurato allarme” a chi aveva esposto i cartelloni. In quel caso i no vax su Facebook avevano ammesso l’errore, ma questo non è servito a fermare il procedimento.

A Rimini nel febbraio scorso c’erano state prima pubblicità sugli autobus e poi un camion vela (vedi notizia) davanti alla sede dell’Ausl al Colosseo – oltre a manifesti in vari punti della Romagna – con la scritta “4.766 segnalazioni di sospette reazioni avverse. Vaccini, quando c’è rischio deve esserci scelta“. Un’operazione ad opera del gruppo per la libertà di scelta vaccinale “E pur si muove”.

Il Comune di Rimini interviene allora, dopo la condanna di Modena, per ricordare quella campagna andata in scena in città, “simile nei toni e nella forma” a quella modenese. Anche nel caso riminese c’è stato un esposto del sindaco e una segnalazione formale da parte della Polizia Municipale alla Procura.

“La condanna emessa dal Tribunale di Modena”, scrive in una nota l’amministrazione riminese, “pur traducendosi in un’ammenda pecuniaria limitata, è però fondamentale perché è un unicum nel panorama nazionale e mette un punto fermo rispetto ad una ‘battaglia’ di principio che questa Amministrazione ha voluto subito fare sua: pur nella legittimità delle opinioni personali, non si può fare campagna di disinformazione, usando anche toni, simboli e parole volutamente allarmistici, riportando messaggi del tutto privi di validità medica e che invece contrastano con dati e verità fondate e scientificamente confermate. Davanti a temi che sono alla base della vita di una comunità, come la tutela della salute e in particolar modo dei bambini, non è ammissibile dar spazio a messaggi superficiali più vicini nel contenuto e nello stile propaganda che alla divulgazione”.

Insomma, l’amministrazione attende sviluppi anche rispetto al caso riminese.