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Aeroporto. Cgil e Cisl: soci pubblici spieghino cosa intendono fare

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gio 23 ago 2012 12:44 ~ ultimo agg. 00:00
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I sindacati ricordano che lo scorso anno il Fellini, unico mezzo certo di accesso in riviera per i turisti, ha portato un indotto di circa 900milioni di euro e chiedono alle istituzioni di spiegare cosa intendono fare dell’aeroporto. Se le scelte politiche, scrivono, sono diverse da quelle che noi come sindacato rivendichiamo, pretendiamo di saperlo ora, per potere gestire e non subire passivamente gli eventi.

La nota congiunta di Filt-Cgil e Fit-Cisl

«Serve ricapitalizzare da subito e non quando non sarà più necessario. È come assistere ad una lenta agonia. Cosa si vuole fare dell’aeroporto? La politica lo dica ma meglio ancora lo faccia, senza attendere passivamente gli esiti.

Siamo consapevoli che l’unico mezzo certo di accesso alla Riviera per i turisti è l’aeroporto, visto che le ferrovie dello Stato e private non hanno preso in considerazione il nostro territorio per quanto riguarda l’alta velocità. Visto inoltre che l’utilizzo del mezzo proprio è diventato insostenibile (per il caro benzina, tariffe austradali, ecc.) per le famiglie che sono sempre state i soggetti di maggiore presenza.

Analizzando i dati sulle presenze turistiche dei primi sei mesi del 2012, si nota un forte calo degli italiani (circa il 60%) mentre è certo un aumento degli stranieri, con i russi che hanno superato i tedeschi. Percentualmente le presenze russe sono aumentate di un ulteriore 15% nel 2012 che si aggiunge al + 34% del 2011.
È dunque evidente che le presenze straniere sono determinanti per la stagione turistica del nostro territorio, ma sappiamo bene che gli stranieri arrivano in Riviera tramite l’aereo. Però per fare arrivare i voli a Rimini ci vuole un sistema aeroportuale efficiente e ci vogliono investimenti che in parte sono stati fatti e in parte no.
Della necessità di questi investimenti tutti gli enti soci erano a conoscenza e consapevoli. A questo punto serve la copertura economica per continuare la fase di investimenti iniziati che porterebbe a nuovi aumenti di presenze turistiche.
La proprietà ha infatti espresso parere positivo e deliberato più volte in sede propria la copertura finanziaria, ma allo stato dei fatti tali finanziamenti non sono stati liberati. Perché? Quali sono i motivi? Si vuole forse trovare un capro espiatorio nella dirigenza gestionale? Sia chiaro però che le nostre organizzazioni sindacali non sono disposte a crederci e chiedono invece che ciascuno si assuma le proprie responsabilità. E se non è in grado di farlo, si passi la mano.
Ricordiamo che i soci proprietari sono pubblici e privati. Pubblici perché la maggioranza è in mano a Provincia di Rimini, Comuni di Rimini, Riccione e limitrofi, nonché la Repubblica di San Marino. I soci privati sono rappresentati dalla Camera di commercio.

L’attività aeroportuale ha prodotto un indotto nel 2011 di 900 milioni di euro che sono rimasti sul territorio, ripartiti tra le varie categrie economiche. Tali categorie economiche devono dunque rendersi conto di cosa rischiano di perdere.
Salvaguardare l’aeroporto vuole dire salvare il nostro territorio, vuol dire dare risposte ai tanti lavoratori diretti ed indiretti che vi lavorano. Se le scelte politiche sono diverse da quelle che noi come sindacato rivendichiamo, pretendiamo di saperlo ora, per potere gestire e non subire passivamente gli eventi.

È nostra intenzione infatti chiedere un incontro in Prefettura per manifestare la nostra preoccupazioni e denunciare l’inefficienza di Provincia, Comune e Camera di commercio».