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Politica Rimini

Quel 28 dicembre che cambiò (per poco) Rimini. Zavoli sulla sentenza Ravaioli

In foto: Il 28 dicembre del 2000 doveva cambiare la storia politica di Rimini, ma lo fece solo per pochi mesi. Dieci anni fa arrivava infatti la sentenza della Corte di Cassazione che dichiarava decaduto Alberto Ravaioli, eletto l'anno prima sindaco di Rimini:
Il 28 dicembre del 2000 doveva cambiare la storia politica di Rimini, ma lo fece solo per pochi mesi. Dieci anni fa arrivava infatti la sentenza della Corte di Cassazione che dichiarava decaduto Alberto Ravaioli, eletto l'anno prima sindaco di Rimini:
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mar 28 dic 2010 19:06 ~ ultimo agg. 00:00
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la Corte riconosceva l’incompatibilità tra la carica di primo cittadino e quella di primario. La guida della città fu assunta pro-tempore dal vicesindaco Melucci fino alla primavera, quando lo stesso Ravaioli si ripresentò alle elezioni riconquistando la carica.
L’avvocato Antonio Zavoli, che come cittadino insieme a Paolo Santoro presentò all’epoca l’esposto, oggi ribadisce che il problema non era Ravaioli (“Neanche lo conoscevo”), ma una legge da far rispettare e che invece qualche mese dopo fu lo stesso Governo a correggere legittimando i doppi incarichi.
“Come dissi all’epoca, non era una questione di Alberto Ravaioli o di chiunque altro – mette in chiaro Zavoli – era strano che chi si occupava del controllo e del buon andamento della sanità e faceva anche parte di organismi competenti sulle nomine fosse a sua volta interessato come primario autorevole dell’Ausl di Rimini. Nella veste di sindaco e di primario era contemporaneamente controllore e controllato. Io non ho mai detto che Ravaioli non poteva fare il sindaco, ma che non poteva fare allo stesso tempo anche il primario. Era una mostruosità giuridica – afferma Zavoli – e quando andai a Roma la Cassazione mi diede ragione al 110 per cento. Fu una grossa sentenza, con una motivazione di trenta pagine: mica tutte le sentenze sono così”.
L’avvocato Zavoli, che si occupò personalmente anche del caso simile del sindaco di Forlì Rusticali, ricorda che erano oltre 200 all’epoca i sindaci italiani in questa situazione.
Però le cose cambiarono, per quello che Zavoli vede come un malcostume giuridico italiano, e bipartisan: “Al Governo, dove di solito litigano per ogni virgola, pensarono bene all’unanimità, superando tutte le ideologie, di superare la legge, e di dire che in Italia il controllore che controlla sé stesso può andare bene. Chi dice che i parlamentari non possono andare veloci – conclude Zavoli – che le leggi non si possono fare in fretta? Quando vogliono sono velocissimi: alle 11 del mattino è stata presentata a una Camera la modifica di questa normativa riguardante i sindaci e i loro essere primari, repsonsabili di Ausl o quant’altro. Alle quattro del pomeriggio veniva approvata nell’altra Camera definitivamente. Un record mondiale di velocità legislativa”.

Una vicenda che, comunque, ha lasciato a Rimini alcune conseguenze oggettive. La prima, più spiccia, è che la perduta concomitanza delle elezioni tra capoluogo e provincia impedisce un risparmio in termini di spese per le convocazioni elettorali. Uno sfasamento che la stessa politica ha faticato ad assorbire: in questi anni si è più volte vociferato di tentativi di riallineare le due elezioni, mai andati in porto. Il sindaco Ravaioli, dal canto suo, preferisce non tornare su quella vicenda lontana. Ma – da prendere anche come monito per le affrettate sentenze mediatiche – a chi già nel dicembre 2000 dava per finita la sua carriera politica, risponde con il fatto che passerà alla storia come l’unico sindaco riminese ad avere toccato, con il suo mandato, addirittura tre decenni.

(Newsrimini.it)

Foto Masi