Indietro
menu
Attualità Provincia

Marinai Salvataggio: si investe poco su sicurezza, conta più il riscontro economico

di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 15 giu 2017 11:53 ~ ultimo agg. 16 giu 11:41
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 2 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Martedì 13 giugno c’è stato finora il picco di interventi, ma l’estate è ancora lunga. Anzi deve, calendario alla mano, ancora iniziare. Se il buongiorno si vede dal mattino, per i Marinai di Salvataggio del riminese questo 2017 sarà un anno complicato. Martedì ci sono stati quattro interventi: in tre casi si trattava di ultra 65enni e, purtroppo, per una 76enne turista del torinese non c’è stato nulla da fare. Portata in condizioni critiche all’ospedale Infermi, è morta nella notte. L’altro intervento ha visto invece i marinai portare in salvo un 19enne. Filo conduttore, purtroppo, la scarsa attenzione da parte dei bagnanti a quelle che sono le regole primarie da rispettare quando ci si vuole immergere in mare. “Servono atteggiamenti responsabili – dice Andrea Manduchi dell’Associazione Marinai di Salvataggio alla trasmissione di Radio Icaro e Icaro Tv Tempo Realemi sono stancato di sentire i colleghi raccontare di genitori che lasciano i figli a fare il bagno mentre loro se ne stanno all’ombrellone col cellulare in mano. Il primo consiglio è quello di non andare mai a fare il bagno da soli. Poi c’è il problema legato alle persone più anziane: con il caldo di questi giorni, coniugare l’aperitivo al bar con la lezione di acquagym prima di immergersi non sarebbe la cosa migliore per un 30enne in forma, per un 70enne cardiopatico rischia di diventare un evento fatale.

Sensibilizzare resta quindi la parola chiave per prevenire incidenti. Ma quando accadono bisogna essere preparati: i Marinai di Salvataggio della provincia ogni inverno frequentano e organizzano a proprie spese corsi di aggiornamento sulle tecniche di salvataggio. Ferma restando però l’importanza di investire sulla sicurezza, tema su cui non è sempre facile trovare condivisione con le categorie spesso più interessate a quello che crea indotto. “Lo scorso anno – dice Manduchi – c‘è stato l’inizio delle concessioni per i parchi acquatici e quest’anno solo a Rimini Sud sono quattro. Questa è una visione miope: si continua ad investire su cose che possono dare riscontro economico immediato ma non si vede come la sicurezza sia basilare.” Nel 1996, ricorda ad esempio Manduchi, sono state testate le moto d’acqua come aiuto ai soccorsi e dopo 20 anni nel riminese questo servizio non è stato ancora attivato mentre realtà più piccole già ce l’hanno.