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Nazionale Turismo

Ddl Concorrenza: OK in commissione Industria del Senato alla "norma Booking" contro il parity rate

In foto: Alberghi di Rimini (archivio)
Alberghi di Rimini (archivio)
di Roberto Bonfantini   
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gio 23 giu 2016 16:19
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La “norma Booking” del ddl Concorrenza che vieta il parity rate, introdotta grazie all’emendamento presentato come primo firmatario dal deputato PD riminese Tiziano Arlotti, è passata nella sua formulazione originaria in commissione Industria del Senato.

Sono stati bocciati infatti dalla commissione gli emendamenti che proponevano di subordinare l’entrata in vigore della norma alla comunicazione e alla relativa approvazione della Commissione Ue, e che se approvati avrebbero di fatto vanificato l’emendamento del deputato.

La norma introdotta grazie ad Arlotti dà agli albergatori la possibilità praticare alla clientela prezzi e condizioni migliori rispetto a quelli offerti da intermediari terzi, anche online (come ad esempio Booking.com).

“Obiettivo della norma è togliere gli iniqui vincoli imposti dagli OTA (Online Travel Agency) che vietano ai titolari di esercizi ricettivi di fare offerte inferiori a quanto contrattualmente pattuito – ricorda Arlotti, esprimendo soddisfazione per il voto in commissione al Senato –. Il mio emendamento era stato approvato con ben 434 voti favorevoli e soli quattro contrari alla Camera, raccogliendo il consenso di tutti i gruppi parlamentari. I vincoli del parity rate rappresentano un limite alla concorrenza e al prezzo finale che viene applicato al turista. La norma del ddl Concorrenza stabilisce invece il diritto di determinare liberamente le condizioni di offerta dei propri servizi senza alcun vincolo di accordo o tariffa. Una condizione essenziale per la libertà imprenditoriale e per garantire ai clienti le offerte più vantaggiose”.

In provincia di Rimini sono 2.200 gli esercizi alberghieri, per un totale di quasi 75mila camere disponibili.