Indietro
menu
Valconca Vita della Chiesa

Cento figuranti per il presepe di Montescudo. Il sindaco nei panni di Elisabetta

di Simona Mulazzani   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 17 dic 2015 15:04
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 2 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

A  Montescudo sabato sera si anima la decima edizione del Presepe vivente, un gesto proposto in collaborazione tra le Parrocchie, il comune e la Pro Loco, con la partecipazione tra i cento figuranti di insegnanti, bambini e genitori della Scuola Materna “Pio XII”, delle famiglie e di tanti ragazzi, giovani e adulti del capoluogo di Montescudo e delle varie frazioni di Trarivi, S. Maria del Piano, Albereto, Valliano. Nel ruolo di Elisabetta il sindaco Castellari.

Dalle 20.30 alle 21.30 si potrà visitare la suggestiva ambientazione realizzata nella Piazza del Municipio e dalle 21.30 alle 22.30 si svolgerà la drammatizzazione della Natività, accompagnata dalle musiche della colonna sonora e dalle voci narranti che proporranno la lettura dei testi evangelici, con alcuni commenti tratti soprattutto dagli interventi di Papa Francesco, che aiuteranno a vivere il gesto del Presepe vivente nel grande abbraccio del Giubileo della Misericordia.

La presentazione del presepe

La Sacra Rappresentazione partirà dalla scena dell’Annunciazione per poi rivivere la visita di Maria, accompagnata dagli angioletti, interpretati dai bimbi più piccoli,ad Elisabetta che sarà interpretata da Elena Castellari, Sindaco del paese. La dimensione storica dell’evento sarà espressa con la scena della lettura dell’Editto del censimento da parte dei soldati romani (anch’essi interpretati dai giovani) l’incontro dei Magi con Erode (interpretati da uomini adulti), la Strage dei Santi Innocenti con gli effetti speciali dell’incendio del paese, fino all’arrivo di Maria e Giuseppe a Betlemme, preceduti dalla stella cometa. Un video, con le immagini degli attentati di Parigi e di alcuni fatti ed esperienze da varie parti del mondo, ci porrà davanti a testimonianze che documenteranno la novità che, oggi come 2000 anni fa, è generata dalla venuta di Cristo, il quale, come scrisse Peguy, “non perse affatto i suoi tre anni a gemere e ad interpellare il malore e la disgrazia dei tempi, ma tagliò corto, facendo il cristianesimo”.

L’angelo apparirà dal cielo per annunciare la Nascita di Gesù a tutta l’umanità. I primi ad accorrere saranno i pastori, interpretati dai detenuti ospiti della Casa Madre del Perdono della vicina Taverna di Monte Colombo, segno che “l’ultima parola sulla nostra vita e su tutte le brutte possibilità della storia è la Misericordia” (l. Giussani).

Il gesto si concluderà con la contemplazione della Natività, arricchita dai canti dei bambini, e con la Benedizione.

Realizziamo – spiegano i promotori – il Presepe vivente nella forma in cui lo iniziò San Francesco a Greccio nel 1223, nel desiderio di immedesimarci con la stessa passione del poverello di Assisi per l’umanità di Gesù e di testimoniare l’esperienza cristiana come un abbraccio di Misericordia rivolto a tutti, nessuno escluso, perché ogni uomo, in qualsiasi situazione si trovi, ha un cuore che attende una speranza per affrontare le sfide dell’esistenza, tanto più drammatiche nel difficile momento storico che stiamo vivendo”.