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Attualità Politica

Inizia a Castel Sismondo la giornata riminese di Matteo Renzi (video e gallery)

In foto: Matteo Renzi si affaccia a Castel Sismondo, insieme al sindaco di Rimini, Andrea Gnassi
Matteo Renzi si affaccia a Castel Sismondo, insieme al sindaco di Rimini, Andrea Gnassi
di Roberto Bonfantini   
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mar 25 ago 2015 10:55 ~ ultimo agg. 26 ago 14:21
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Prima tappa Castel Sismondo per il Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi, ospite oggi del Meeting. Un fuori programma nel centro storico, prima di spostarsi in fiera.

Ad accogliere il premier un centinaio di persone, che lo ha applaudito. “Matteo mandaci in pensione”, “tieni duro”, “sistema Roma”, hanno gridato alcuni.

Renzi si  affaccia alla terrazza di Castel Sismondo, con il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, che gli spiega come sarà piazza Malatesta dopo la fine dei lavori al Teatro Galli. Insieme a Renzi e Gnassi sulla terrazza del maniero riminese il deputato riminese PD Tiziano Arlotti ed il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini. Prima del trasferimento in fiera l’omaggio delle cartoline di Cattelan, del telo da mare con una delle immagini dell’artista e il libro del compianto giornalista Silvano Cardellini “una botta d’orgoglio”.

Rimini – ha detto il premierè un patrimonio del nostro Paese e dell’Europa. Da ex sindaco non posso che ammirare l’entusiasmo e la visione grazie ai quali la città sta cambiando, volendo continuare a essere punto di riferimento per il turismo in Italia e nel mondo”.

Sono molto contento che il sindaco mi abbia presentato alcuni tra i progetti più interessanti che riguardano il futuro della vostra città – ha aggiunto – Pensando al turismo: non si fa più alla vecchia maniera, non si può mettere due sdraio e due ombrelloni e sperare che la gente venga al mare, occorre una strategia di medio periodo che sia incentrata sul grande valore culturale della nostra terra. Rimini da questo punto di vista ha una straordinaria esperienza nel trecento riminese, nel quattrocento, con l’Ottocento col Teatro inaugurato da un’opera verdiana, il ventesimo secolo con Fellini; e tutto il tema della sostenibilità, della pedonalizzazione, della ciclabilità, della umanità della vacanza. Da questo punto di vista l’amministrazione Gnassi sta facendo molto bene e il governo è impegnato a dare una mano perché Rimini è un patrimonio non soltanto dell’Emilia Romagna, ma è un patrimonio per il nostro Paese e per l’Europa”.

Il tema di fondo è quello di una nuova, e più robusta, immissione di qualità nel contesto urbano, nelle relazioni, nella pianificazione di uno sviluppo non più empirico ma strategico – ha spiegato il sindaco Gnassi – Questa è la storia di una mutazione in essere che vede protagonista la ‘capitale delle vacanze’, Rimini. L’Italia è davanti al bivio: traccheggiare per tentare di conservare il proprio appeal, cambiare e migliorare per riappropriarsi di un primato che la storia e la natura dovrebbero già consegnarle. Rimini ha già scelto di percorrere la seconda via”.

Alle 13.11 il premier è entrato in Auditorium per l’incontro “L’Italia e la sfida del mondo” (trasmesso in diretta su Icaro TV (canale 91)), accompagnato da un caloroso applauso del popolo del Meeting, ricordato in apertura anche dalla presidente del Meeting Emilia Guarnieri.

L’intervento di Renzi, dopo quello di Vittadini che gli ha posto quattro domande impegnative, parte con una battuta: “le domande di Vittadini sono più difficili dei titoli del Meeting“.

Premessa di Renzi: “Io non volevo venire al Meeting, non per un fatto ideologico. I miei predecessori, soprattutto alcuni, sono venuti qui considerandola una piazza politica da non perdere. Io vi ho incontrati, anche se non sono uno di voi, in un rapporto personale. E in politica il lusso non è l’auto blu, ma sono le relazioni umane vere e profonde. Non mi andava di trovare domani, come accadrà, titoli dei giornali sull’accoglienza più o meno calda. Mi sembrava svilire questo incontro personale che io ho fatto e sperimentato“.

E il premier ricorda l’incontro personale quando da giovane liceale scout, con “qualche pregiudizio sulla “pericolosa” presenza nella scuola di Cl” ebbe un problema con un compagno di classe e decise di rivolgersi al sacerdote, insegnante di religione della scuola. Un amico gli disse: “ma vai da lui che è ciellino, guarda che ti invita subito ad un campeggio. Io ebbi talmente la schiena dritta che resistetti  a tal punto alla sua proposta del campeggio insieme che dopo due mesi ero con lui su un pullman diretto a Mazzin di Fassa”. Questo è l’incontro personale da cui parte il suo discorso. Poi le questioni di attualità.

Sulla questione migranti: “prima salviamo le vite umane, poi pensiamo come dargli un futuro. Non è buonismo, ma umanità“.

Sul ruolo dell’Italia nell’Europa che cambia: “può avere un ruolo importante, se è disposta a cambiare. Dopo 20 anni in cui è stato messo il tasto pausa. Le riforme sono le premesse”.

La globalizzazione è il più grande asset dell’Italia dei prossimi anni. Ci hanno per troppo tempo detto che della globalizzazione dovevamo avere paura“. “In Italia si produce bellezza. E’ per questo credo che questo mondo qua con tutte le polemiche è un mondo che chiede e ha bisogno dell’Italia, ma l’Italia deve mettersi in movimento“.

Su Salvini e la sua proposta di bloccare per tre giorni l’Italia a Novembre: “sono 20 anni che stanno bloccando il paese, oggi è il momento di muoverci“.

L’Italicum non funzione come telegatto“. “E’ incredibile la discussione. Dicono che se non c’è elezione diretta” dei senatori “è a rischio la democrazia” ma “non è che devi votare tante volte, quello è il telegatto. Moltiplicando le poltrone si fanno contenti quei politici, non gli elettori”

Quello che salverà il paese è prendere consapevolezza di quello che siamo, della meraviglia e della bellezza di cui siamo capaci“.