Borgo Marina. Renzi: il sindaco nasconde le responsabilità

Il sindaco Gnassi l’ha definito “l’emendamento del pianerottolo” perché chiedeva una tassazione diversa a seconda del vicino di casa, e ha citato il caso del grattacielo dove ci sono 19 etnie. Ma anche dopo la bocciatura in Consiglio Comunale del suo emendamento per Borgo Marina il consigliere di Fratelli d’Italia Gioenzo Renzi torna ad additare l’immobilismo dell’Amministrazione Comunale e la mancanza di controlli come causa principale della trasformazione della zona in un “ghetto afro-asiatico”, con la conseguente svalutazione del valore degli immobili. Un immobilismo che per Renzi vede nel caso della moschea, della quale chiede il trasferimento da oltre dieci anni, l’aspetto emblematico.

“Se i riminesi sono costretti a vendere o affittare case e negozi agli stranieri – dichiara Renzi in una nota – è perché vogliono andare via dal Borgo Marina, che ha perso sempre più ogni sembianza di riminesità diventando simile ad un sobborgo afro-asiatico. La stessa richiesta di trasferimento della Moschea in un’altra zona più accessibile della città e in un edificio più adeguato come luogo di culto, avanzata da 10 anni attraverso petizioni dei residenti a Sindaci e Prefetti e con ben cinque interrogazioni consigliari al Sindaco Gnassi, è inoltrata e giustificata per ridurre l’effetto ghetto. La verità è che Gnassi, in quattro anni dal suo insediamento, non si è attivato minimamente al riguardo, al di là delle dichiarazioni pubbliche. Sono i Sindaci degli ultimi 10 anni i principali responsabili ad aver ridotto il Borgo Marina a un ghetto afro-asiatico, causa della svalutazione degli immobili pagata dalle famiglie residenti e dai proprietari”.

Renzi aveva invitato sindaco e vicesindaco oggi pomeriggio a Borgo marina in occasione della preghiera alla Moschea per rendersi conto dell’inadeguatezza del luogo, ma l’invito non è stato accolto.