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Valconca Vita della Chiesa

Cento figuranti per il presepe di Montescudo. Il sindaco raffigura Elisabetta

In foto: repertorio
repertorio
di Simona Mulazzani   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
ven 19 dic 2014 12:08
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Torna a Montescudo l’appuntamento con il presepe vivente. Oltre un centinaio i figuranti, tra cui anche il sindaco nella parte di Elisabetta, domani sera daranno vita alle scene principali della Natività. Dalle 20.30 alle 21.30 si potrà visitare la suggestiva ambientazione realizzata nella Piazza del Municipio e dalle 21.30 alle 22.30 si svolgerà la drammatizzazione, accompagnata dalle musiche della colonna sonora e dalle voci narranti che proporranno la lettura dei testi evangelici con alcuni commenti tratti soprattutto dagli interventi di Papa Francesco. Protagonisti i bambini delle scuole materne ed elementari,  ragazzi, giovani e adulti di Montescudo e delle varie frazioni: Trarivi, S. Maria del Piano, Albereto, Valliano. Il presepe vivente, giunto alla IX edizione, è un gesto proposto in collaborazione tra le Parrocchie di Montescudo, l’Amministrazione Comunale e l’Associazione Pro Loco, con la partecipazione della Scuola Materna “Pio XII”.

 

La presentazione:

La  Sacra Rappresentazione partirà dalla scena dell’Annunciazione poiché quell’istante è l’istante decisivo per la storia del mondo e per ciascuno di noi. Dopo l’Annunciazione Maria, accompagnata dagli angioletti, interpretati dai bimbi più piccoli, si recherà in visita a Elisabetta sua parente (Maria e l’Arcangelo Gabriele sono interpretati da giovani montescudesi, mentre Elisabetta sarà interpretata da Elena Castellari, Sindaco del paese). La dimensione storica dell’evento sarà espressa con la scena della lettura dell’Editto del censimento da parte dei soldati romani (anch’essi interpretati dai giovani) l’incontro dei Magi con Erode (interpretati da uomini adulti), la Strage dei Santi Innocenti con gli effetti speciali dell’incendio della rocca, fino all’arrivo di Maria e Giuseppe a Betlemme, preceduti dalla stella cometa. L’angelo apparirà dal cielo per annunciare la nascita di Gesù a tutta l’umanità e il gesto si concluderà con la contemplazione della Natività, arricchita dai canti e dalle poesie dei bambini.

Realizziamo il Presepe vivente – spiegano i promotori – nella forma in cui lo iniziò San Francesco a Greccio nel 1223, nel desiderio di immedesimarci con la stessa passione del poverello di Assisi per l’umanità di Gesù e di testimoniare l’esperienza cristiana come un abbraccio rivolto a tutti, nessuno escluso, perché ogni uomo, in qualsiasi situazione si trovi, ha un cuore che attende una speranza per affrontare le sfide dell’esistenza, tanto più drammatiche nel difficile momento storico che stiamo vivendo“.