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Politica San Marino

Insediati i Capitani Reggenti Chiaruzzi e Morganti

In foto: Mauro Chiaruzzi e Giuseppe Maria Morganti sono da oggi i capitani reggenti della Repubblica di San Marino. La cerimonia di insediamento si è svolta alla presenza di rappresentanti diplomatici e consolari di oltre 70 stati e organismi internazionali con cui il Titano ha rapporti speciali.
Mauro Chiaruzzi e Giuseppe Maria 
Morganti sono da oggi i capitani reggenti della Repubblica di 
San Marino. La cerimonia di insediamento si è svolta alla 
presenza di rappresentanti diplomatici e consolari di oltre 70 
stati e organismi internazionali con cui il Titano ha rapporti 
speciali.
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mar 1 ott 2002 19:33 ~ ultimo agg. 00:00
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Nel discorso di insediamento Chiaruzzi e Morganti hanno
osservato come ”la comunità internazionale abbia oggi il
compito prioritario di assecondare le volontà di
autodeterminazione dei popoli e, nel contempo, di garantire il
rispetto dei diritti fondamentali delle persone e la sicurezza
degli stati.
E – hanno aggiunto – non sempre questi diritti
trovano la loro concreta realizzazione e un punto di raccordo,
ma pare invece che, ancora oggi, il conflitto armato rappresenti
lo strumento ineluttabile per ristabilire gli equilibri smarriti
o per ricondurre ad una presunta ragione chi sceglie strade che
portano ad una più diffusa libertà e all’affrancamento dai
bisogni più elementari”.

Sul piano della politica interna i nuovi capitani reggenti
hanno ricordato come nell’economia sammarinese si siano fatti
evidenti alcuni elementi di crisi, senza che in passato siano
stati predisposti strumenti di garanzia capaci di attutire il
contraccolpo di eventuali periodi di difficoltà”. Hanno quindi
aggiunto: ”Al governo, con la stretta collaborazione di tutte
le componenti politiche e sociali, é demandato il compito non
facile di elaborare un progetto complessivo di risanamento” e
la reggenza ”chiedendo ai cittadini di valutare attentamente le
proposte che presto verranno sottoposte all’ attenzione di
tutti, raccomanda ponderatezza nel giudizio. Dal canto suo essa
si impegna finché il progetto di risanamento sia ampiamente
discusso e auspicabilmente condiviso e, nel contempo, basi la
sua forza e la sua oggettiva capacità di riuscita sull’equità
e sulla giustizia sociale”.

Oratore ufficiale della cerimonia é stato il direttore
generale di Confindustria, Stefano Parisi, che si è soffermato
sul tema dell’innovazione come fattore chiave dello sviluppo.