Hera: i sindacati sottoscrivono un 'Verbale di incontro'
L’azienda – precisa una nota diffusa dalla Cisl – è e resterà pubblica al 51%; non si saranno licenziamenti, anzi può esserci sviluppo occupazionale con la diversificazione produttiva (produzione di energia elettrica, telecomunicazioni e l’allargamento ad ulteriori mercati come l’area marchigiana, Sardegna); si manterranno le attuali sedi di lavoro.
Per quanto riguarda le condizioni economiche e normative si continueranno ad applicare i contratti nazionali ed aziendali in essere, auspicando “per il futuro – prosegue la nota sindacale – la definizione di un contratto unico per la aziende
multiutilities dei servizi pubblici locali e privilegiando nella
fase attuale i contratti federgasacqua, federambiente e
federelettrica”.
Nell’intesa è stato definito, inoltre, un impegno degli
Enti locali sull’uso delle risorse provenienti dalla
patrimonializzazione e dalla futura quotazione in Borsa che
avranno destinazione prioritaria verso il potenziamento dei
servizi pubblici e in ogni caso definendone le destinazioni
attraverso i tavoli di concertazione territoriale fra
Organizzazioni sindacali ed enti locali in occasione della
predisposizione dei bilanci futuri.
Infine per la collocazione in Borsa – evidenzia ancora la Cisl – si privilegerà l’azionariato diffuso dei lavoratori
dipendenti e dei cittadini delle aree interessate e nella fase
preparatoria le parti definiranno anche le condizioni per il collocamento agevolato delle azioni.