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lavoro e inclusione

Riparte Milleorti per il Turismo: training in orto con l'aiuto degli hotel

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
ven 12 apr 2024 09:37 ~ ultimo agg. 16 apr 09:12
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Torna per il quarto anno consecutivo liniziativa nata dalla collaborazione tra lazienda riminese Alberghi.it, lassociazione Crescere Insieme Odv, la cooperativa sociale Il Millepiedi. Grazie al supporto di una ventina di hotel situati sulla Riviera Romagnola e presenti sul portale di promozione alberghiera Alberghi.it, il mondo del turismo si impegna a favore della sostenibilità sociale condividendo ladozione di alcuni orti presso lArea Verde Inclusiva di Casa Macanno a Rimini, sostenuta economicamente dal 2023 anche dal Comune di Rimini

Gli orti vengono curati da persone con disabilità intellettiva di vario genere, guidate da tre educatori. Mentre si prepara il raccolto si stimolano diverse abilità a partire dalle potenzialità di ciascuno: dalla capacità di collaborare con gli altri ai piccoli calcoli matematici necessari a rispettare la distanza tra le piante, dalla gestione del tempo alla comprensione dei ritmi stagionali.

Lobiettivo è prepararsi allautonomia lavorativa che potrà garantire un futuro dignitoso a ciascuno, in base alla conoscenza delle proprie attitudini, capacità e limiti.

“In questi 6 anni di Milleorti per la Città, progetto in cui si inserisce dal 2021 Milleorti per il Turismo – racconta Eugenio Quartulli, educatore della cooperativa Il Millepiedi e coordinatore del gruppo di lavoro – abbiamo visto accadere tanti piccoli miracoli. Ci sono persone che sono rifiorite attraverso le relazioni che sono nate qui, altre che hanno imparato a disciplinarsi o a esprimersi”.

NellArea Inclusiva di Casa Macanno si fa attenzione alle persone, ma anche allambiente. La terra viene coltivata secondo i principi dellorto sinergico, si evitano pesticidi chimici e si risparmia il più possibile lacqua attraverso irrigazione controllata e tecniche tradizionali come la Pacciamatura.

Ora si lavora ai prossimi obiettivi, come la raccolta dellacqua piovana e la collaborazione con le scuole per i progetti di alternanza scuola-lavoro, ma la sfida più grande resta quella delle assunzioni. “Vorrei che si creasse una rete in grado di rassicurare gli hotel che intendono assumere o proporre tirocini a questi ragazzi. Possono essere lavoratori validi e verrebbero affiancati per tutto il tempo necessario da un tutor-educatore in modo da non mettere in difficoltà lalbergatore/azienda che vuole impiegarli”.

“Da tempo sensibilizziamo i nostri albergatori sul tema delle assunzioni – commenta Lucio Bonini, socio fondatore di Alberghi.it con Andrea Sacchetti – ma il tempo contratto della stagione estiva può complicare la gestione di un possibile inserimento lavorativo. In questa situazione è fondamentale la presenza di un tutor che affianchi la persona con disabilità favorendone linserimento nello staff di lavoro, mediando la comunicazione e ottimizzando i tempi di lavoro”.

Sul tema lavoro e inclusione interviene Sabrina Marchetti, presidente di Crescere Insieme Odv

“Come associazione abbiamo il compito di controllare che venga garantito il benessere della persona, ma anche di informare i genitori sulle opzioni disponibili, perché possano scegliere cosa fare in modo consapevole. Il tema del “dopo di noi” sarà al centro anche di un convegno che si terrà a maggio a Rimini, dove cercheremo di coinvolgere più famiglie possibili.

“A 12-13 anni – prosegue Sabrina Marchetti – partono i laboratori di socializzazione in appartamento. Sulla base del carattere e delle attitudini vengono formati gruppi di 4-5 ragazzi che prima si conoscono nei laboratori pomeridiani e poi provano gradualmente a convivere nel week end sotto la supervisione di un educatore. È un passaggio importante, in famiglia i nostri ragazzi sono al centro dell’attenzione e tendono a sviluppare una forte autostima: attraverso la convivenza con gli altri imparano a regolare le loro emozioni e ad aiutarsi a vicenda.

Di pari passo, portiamo avanti il percorso sul piano lavorativo attraverso stage formativi, tirocini, esperienze come Milleorti per la Città e Milleorti per il Turismo. Stiamo programmando di attivare anche un hub formativo per mettere alla prova i nostri ragazzi e verificarne le abilità, in modo da capire quali mansioni sono adatte a loro e indirizzarli al possibile posto occupazionale ideale”.

Quali sono gli ostacoli più grandi all’inserimento nel mondo del lavoro?

“I pregiudizi. Non è realistico pensare che una persona non possa farcela solo perché ha la Sindrome di Down, ma nemmeno che i nostri ragazzi siano tutti simpatici e performanti. Ognuno ha la sue capacità, che devono essere valorizzate e affiancate.

In più, le assunzioni di persone con disabilità si rifanno alla legge n. 68/1999, che obbliga le aziende ad assumere disabili ma non le sostiene. Ad esempio, manca la possibilità di fare un passo indietro: per licenziare la persona devono esserci le giuste cause, ma come possono valere le stesse regole che valgono per i cosiddetti normodotati?

Bisognerebbe affrancarsi dall’’idea che assumere una persona con disabilità sia fare un’opera di bene e cominciare a crederci davvero, ad esempio mettendo in conto percorsi di formazione ad hoc per le aziende”.