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Attualità Regione

Aeroporti, Forlì torna in pista. Sostenibili 4 scali in Regione?

In foto: il Ridolfi
il Ridolfi
di Redazione   
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mar 26 giu 2018 07:57 ~ ultimo agg. 27 giu 11:03
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L’Enac, ente nazionale aviazione civile, ha approvato l’aggiudicazione dell’aeroporto Ridolfi di Forlì alla cordata di imprenditori romagnoli che in aprile ha presentato l’offerta al bando pubblico per la gestione dello scalo con durata trentennale. Un bando a cui si era arrivati dopo il ritiro della concessione all’americano Halcombe, incapace di riaprire l’aeroporto dopo un paio d’anni di annunci.

Ora comincia il percorso per l’elaborazione del piano commerciale e per il conseguimento della certificazione.  Tra gli imprenditori della cordata ci sono Ettore Sansavini del Gruppo Villa Maria e Giuseppe Silvestrini, già presidente di Unieuro. Con loro importanti imprese del territorio come Orogel, la ravennate Cmc, Ponzi, Cittadini dell’Ordine e Orienta Partners.

A darne notizia è stato il deputato forlivese del PD Marco Di Maio che su Facebook ha commentato: “Ora comincia l’iter di certificazione dello scalo necessaria per poterlo poi riportare in attività. Buon lavoro e grazie a chi ci ha creduto e a chi ci sta mettendo tempo, persone, investimenti propri. Una bella notizia. La concretezza vince sulle polemiche”.

Con la prossima riapertura del Ridolfi diventano di nuovo quattro gli scali dell’Emilia Romagna: l’hub Bologna e poi Rimini, Parma e Forlì. Forse troppi in un unica regione, a meno di tornare intorno ad un tavolo alla ricerca di una cabina di regia. Già un mese e mezzo fa la Regione, per voce dell’assessore Donini, aveva suggerito la ricerca di una vocazione specifica per ogni scalo (a Rimini il turismo e il fieristico) e annunciato che l’Ente sarebbe stato al fianco della cordata forlivese per “definire il fabbisogno infrastrutturale collegato al piano di sviluppo, così come fatto con Bologna col People Mover e con Parma.” Sostegno che arriverà dalla Regione anche all’aeroporto Fellini di Rimini quando AiRiminum presenterà il proprio piano industriale. Spulciando sul sito Enac infatti emerge che la società di gestione dello scalo riminese è tra quelle italiane che ancora devono depositare il Masterplan trentennale. AiRiminum nel gennaio scorso aveva spiegato di essere nella fase di ultimazione del Piano con l’Advisor Fraport. Intanto gli ultimi numeri del Fellini, aggiornati al mese di maggio, parlano di 74mila passeggeri in 5 mesi (+7,6%) con un trend positivo legato ai collegamenti Ryanair partiti a fine marzo. In questi giorni ai voli già in cartellone si sono aggiunti nuovi charter della compagnia Yanair con destinazione Odessa, Kharkiv e Kiev in Ucraina. Scompare invece dai tabelloni (dopo essere stato effettuato nelle prime settimane di giugno) il terzo volo per Varsavia (oltre a quelli Ryanair) che era operato da Travel Service.

Sul tema interviene anche il parlamentare riminese di Forza Italia Antonio Barboni: “Come Senatore della Romagna non posso che apprendere con soddisfazione della approvazione di ENAC all’aggiudicazione del Bando per l’Aeroporto di Forlì. Se guardo però allo sforzo che la Regione Marche sta facendo per difendere in ogni modo il suo aeroporto in realtà difficilmente difendibile per come è stato gestito, mi domando cosa intenda fare la nostra Regione per sostenere gli aeroporti romagnoli. Uno, quello di Forlì che deve risorgere dalle ceneri, e l’altro, quello di Rimini che da tre anni con successo ha riportato i turisti russi e non solo a Rimini, e da qualche tempo, con i voli Ryanair, ha permesso anche ai romagnoli di viaggiare per alcune destinazioni europee, senza la scomodità di dover andare a Bologna. Ricordo ad esempio di alcune dichiarazioni, in clima pre-elettorale, che parlavano di un bando della Regione per incentivi a compagnie e tour operator che intendessero sviluppare il traffico sull’aeroporto di Rimini ma ora, passate le elezioni, non ne sento più parlare. Siccome è noto che le compagnie e i tour operator più importanti si programmano per tempo vorrei che dalla propaganda si passasse ai fatti concreti”.