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Anziani in aumento

Una povertà sempre più radicata: il rapporto Caritas 2023

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di Stefano Rossini   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
mar 4 giu 2024 10:11 ~ ultimo agg. 12 giu 11:51
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Meno poveri, ma più poveri, così, in sintesi, si potrebbe condensare il rapporto di Caritas sulle povertà che fotografa la situazione del territorio nel 2023. Presentato lunedì pomeriggio, alle 18, in diocesi di Rimini, alla presenza delle autorità e del vescovo, Dare in abbondanza nell’era digitale – questo il titolo del report – ha raccontato le attività e le persone incontrate in Caritas durante lo scorso anno.

E sono proprio le storie, insieme ai numeri, che raccontano un territorio attento alle fragilità, presente nei momenti di bisogno, ma in cui la povertà si insinua sempre più radicalmente nel tessuto sociale. Se infatti diminuiscono leggermente le persone in Caritas, passando dai 4.754 del 2022 ai 4.416 del 2023, aumentano però gli accessi che passano da 70,498 del 2022 ai 74.624 del 2023. Significa cioè che le persone che si rivolgono in Caritas lo fanno più spesso, ne hanno più bisogno e con maggiore difficoltà riescono a sollevarsi con le proprie forze.

Anziani in aumento

L’altro aspetto che emerge con forza è l’aumento degli anziani. Se nel 2022 la fascia over 65 rappresentava il 14% del totale delle persone, nel 2023 sale al 18. I motivo che spingono sempre più persone in età avanzata a chiedere aiuto ai servizi sono le pensioni troppo basse rispetto al costo della fita, e quindi la ifficoltà nel pagare affitti e utenze e nel riuscire ad effttura una spesa dignitosa, i problemi sanitari e la solitudine. Per solitudine si intende sia chi non si è mai sposato e non ha figli, sia chi è rimasto vedovo, ma anche chi vive con figli che attraversano difficoltà e necessitano loro stessi di aiuto e sostegno.

La povertà del lavoro

Così come gli anzini, anche le famiglie, spesso di nuclei numerosi, ma non solo, faticano ad arrivare a fine mese e spesso si vedono costrette a rivolgersi in Caritas. Cambia, diciamo così, il volto dei poveri. Ora a chiedere aiuto sono persone occupate, con un lavoro, che rappresentano il 12,5% del totale, perché un solo stipendio non basta più. Spesso non ne bastano due.

Difficoltà che colpiscono tutte le categorie professionali, a partire dalle persone occupate in attività ricettive e ristorazione, sino ad arrivare agli imprenditori.

Rimane quasi invariato il numero di italiani che si sono rivolti in Caritas – 1.783 nel 2023 e 1.813 nel 2022 – diminuisce invece quello degli stranieri che si attesta a 2.538 del 2023 contro i 2.834 del 2022. La maggioranza sono quindi stranieri 57,5% contro il 40,4% degli italiani.

Prevalgono gli uomini, il 63,5% ha residenza nella provincia di Rimini ed è della fascia di età 55-64 anni.

Per l’estero le aree di provenienza principale sono l’Ucraina, che però è in diminuizione con il ritorno di molti cittadini in patria, poi il nord Africa, in aumento, insieme al Perù. In diminuzione, invece, il Bangladesh.

Anche per chi ha casa le difficoltà sono in aumento. Non sempre, quindi, in Caritas ci vanno i senza tetto (che comunque sono state 601 nel 2023) ma anche 1.580 persone che una casa ce l’hanno ma non riescono a fronteggiare le spese.

Il lavoro Caritas

A rispondere a tutte queste richieste di aiuto e supporto sono state le 47 Caritas presenti su tutto il territorio di Rimini, tra cui la Caritas diocesana e le Caritas parrocchiali e interparrocchiali, per un totale di 75 parrocchie coinvolte. Per un totale di 721 volontari e 42 operatori.

Dieci le aree di intervento della Caritas diocesana

Servizi di prossimità, sostegno alle famiglie e all’occupazione, sostegno all’abitare, area migranti, area legalità, area volontariato e giovani, area promozione/azione, recupero e riutilizzo materiali, progetti internazionali.