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650 attività non pagano la Tari

Renzi interroga su degrado dei bazar ed evasione. Magrini: il problema non solo di Borgo Marina

In foto: Borgo Marina
Borgo Marina
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 22 mag 2024 23:03
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Sono 650 le attività economiche nel comune di Rimini che non versano la TARI, per circa due milioni di euro di insoluto. A fornire il dato l’assessore alle attività economiche Juri Magrini che martedì sera in consiglio comunale era stato interrogato dal consigliere Gioenzo Renzi di Fratelli d’Italia sul tema del commercio e del degrado che sarebbe rappresentato dai bazar. II consigliere Renzi, riferendosi in particolare a Borgo Marina, ha chiesto che vengano fatte verifiche puntuali su pagamento di Tari, Cosap, addizionale Irpef, ma dai dati di Magrini sembra che l’illecito non riguardi solo una zona ma sia un realtà purtroppo molto diffusa in tutta la città: “Rispetto all’insoluto Tari 2022 per le utenze non domestiche – ha dichiarato -, quasi 1,2 milioni è riferito a oltre duecento tra alberghi e residenze turistiche. Quasi una ottantina gli stabilimenti balneari per quasi 130mila euro, oltre un centinaio di attività di ristorazione per circa 450mila euro, oltre 150 bar e gelaterie per altri 250 mila euro. Ma ci sono anche 120 tra banche, istituti di credito e studi professionali, per un insoluto di 52mila euro. Questo rende l’idea di come parlando di evasione Tari bisogna fare un ragionamento più ampio rispetto a concentrarsi su zone specifiche o categorie”.
Il consigliere Renzi ha chiesto che sia fatto rispettare il Regolamento per la valorizzazione dell’offerta commerciale nei negozi del Borgo Marina e lungo i viali della nostra Marina, ma anche un aggiornamento dello stesso. Magrini ha sottolineato come proprio l’introduzione di questo regolamento, approvato dal consiglio comunale nel 2018, abbia “dato un contributo utile, sia stimolando un cambio di mentalità da parte dei titolari di attività sia sul fronte dei controlli. L’attività di monitoraggio da parte della Polizia Locale per il rispetto del Regolamento è costante, sia in centro storico sia sulla Marina, così come negli altri ambiti della città. C’è ancora strada da fare, ma il nuovo strumento e l’attività di controllo credo abbiano già portato dei risultati”. Sull’aggiornamento ha invece detto: “credo che non vada promosso tout cour, ma andrebbe valutato sulla base dei reali strumenti che l’amministrazione comunale potrebbe introdurre. Cambiare solo qualche parola o formula non aggiungerebbe nulla alle possibilità che come ente abbiamo di raggiungere un obiettivo comune come il sostegno alla riqualificazione commerciale del nostro territorio. Ci confronteremo comunque con le associazioni di categoria per valutare eventuali se ci sono margini di intervento reali e perseguibili”.