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CAU. Pesaresi (Snami) contesta l'assessore: non paragonabili a Pronto Soccorso

In foto: il dottor Pietro Pesaresi
il dottor Pietro Pesaresi
di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 22 mag 2024 18:02
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Il Cau di Rimini sta funzionando bene e le attese sono di molto inferiori al pronto soccorso. Queste le parole con cui l’assessore alle politiche per la salute Kristian Gianfreda ha commentato l’avvio del Centro di Assistenza Urgenza di via Ovidio ad un mese dalla sua apertura (vedi notizia). Dichiarazioni che non vanno giù al presidente riminese del sindacato Snami Pietro Pesaresi. “Io penso che alla propaganda ci sia un limite che non può oltrepassare la razionalità – dice –. Il Cau è una struttura di assistenza di base e non può essere paragonata nella tempistica al Pronto Soccorso Ospedaliero in cui accedono anche i codici più gravi e quindi quelli minori sono costretti ad attendere di più”. Il dottor Pesaresi evidenzia però come l’apertura dei Cau non abbia invece ridotto i tempi di attesa dei Pronto Soccorso “visto che li propagandavano come un sistema proprio per alleviare il carico dei PS” ricorda. Secondo il presidente dello Snami la risposta arriva analizzando la casistica dei pazienti dei medici di medicina generale. “Il percorso Cau – spiega – e il percorso PS sono agli antipodi, sono due campi completamente differenti che non hanno alcun tipo di sovrapposizione”.
Pesaresi mette sul piatto anche alcune statistiche. “Tenendo conto anche dei mesi precedenti, si può già delineare un “deflusso medio” ai Cau di circa 0,6 assistiti/die per ogni Medico di Medicina Generale. Noi li verifichiamo perché ci arrivano i referti dei Cau in cartella clinica. La casistica conclusa ai Cau è (essenzialmente) quella tipica della medicina generale: gli altri vengono centralizzati in PS, correttamente”. In sostanza quindi i Centri di Assistenza e Urgenza non tolgono pazienti ai Pronto Soccorso e ne tolgono meno di uno al giorno ai medici. “Ovviamente – prosegue Pesaresi – l’utente ha un ambulatorio in più dove presentarsi ma l’impatto sul sistema sanitario è di fatto pressoché inavvertibile. Ovviamente ci sono poi gli aspetti negativi sulla spesa sanitaria e l’ingolfamento dei servizi ospedalieri per gli invii urgenti a consulenza da parte dei Cau, oltre alle ambulanze impegnate a trasportare i pazienti “da Pronto Soccorso” al vero Pronto Soccorso.” Il presidente Snami chiude con una stoccata che richiama la campagna di lancio dei Cau: “nonostante l’illusione reclamizzata del “zero fila e tutto gratis” – dice – molti pazienti si vedono poi recapitare conti salati perché le prestazioni aggiuntive richieste dal medico Cau hanno pur sempre il loro bravo ticket da pagare”.