Marito minaccia la moglie con un coltello, il figlio lo disarma e chiama i carabinieri
Il prossimo 27 giugno dovrà comparire davanti al tribunale collegiale di Rimini per rispondere di maltrattamenti in famiglia aggravati. Nei confronti di un 63enne italiano, residente nel Riminese, il gip di Rimini Vinicio Cantarini ha emesso il decreto di giudizio immediato su richiesta del pubblico ministero Luca Bertuzzi, che ha coordinato le indagini dei carabinieri.
L’uomo, da mesi, accusava ingiustamente la moglie di averlo tradito e, per questo motivo, aveva iniziato a minacciarla di morte, spesso impugnando un coltello: “Ti taglio la testa”. Durante le loro discussioni l’uomo perdeva le staffe e si faceva minaccioso. Un atteggiamento corredato da urli e insulti diventati ormai quotidiani. Il 3 marzo scorso il figlio maggiorenne della coppia era intervenuto in soccorso della madre mentre il padre cercava di afferrare un coltello da cucina. Senza esitare si era scagliato contro il genitore bloccandolo e atterrandolo.
Dopo la colluttazione, il 63enne iniziava a dare delle testate contro la cappa del camino autolesionandosi, così da simulare un’aggressione. Non solo perché dopo essere stato disarmato e aver appreso che il figlio aveva allertato i carabinieri, minacciava nuovamente di morte sia lui che la moglie: “Manderò qualcuno a farvi ammazzare”, sarebbero state le sue parole. Per poi intimorire il figlio gridandogli: “Sei un morto che cammina”.
Il 63enne, difeso dall’avvocato Fabio Spiotta del Foro di Rimini, nel frattempo è stato allontanato dalla casa familiare e tra qualche mese dovrà affrontare il processo a suo carico.