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Erbetta invoca bando europeo

Impennata della Tari. L'on. Tassinari interroga il ministro all'ambiente

In foto: Erbetta, Barboni e Tassinari
Erbetta, Barboni e Tassinari
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
mer 24 apr 2024 16:20
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Atersir ha definito un aumento della Tari per il 2024 del 4,96% che il comune di Rimini, grazie al recupero dell’evasione, conterrà in un +4,15%. Altri comuni romagnoli però vedranno impennate più consistenti. Un ennesimo rincaro per le tasche dei cittadini che ha portato la deputata di Forza Italia Rosaria Tassinari ad interpellare il ministero dell’ambiente.
Questi aumenti non sono isolati, anzi – spiega –: si sommano a quelli degli anni precedenti e la crescita potrebbe non essere finita perché altri ne sono previsti in futuro. La raccolta dei rifiuti porta a porta sta presentando costi più elevati rispetto alla raccolta stradale, anche se a fronte di questa spesa maggiore si ottiene un costo per lo smaltimento più basso. Il sistema di raccolta porta a porta è diffuso nei piccoli comuni della Romagna per migliorare la gestione dei rifiuti e incrementare le percentuali di riciclaggio e di raccolta differenziata ma se poi il riciclo dei rifiuti recuperati non genera valore economico, il costo superiore finisce per scaricarsi sulle bollette dei cittadini. Inoltre diversi sindaci, specie quelli delle realtà più grandi, hanno lamentato la non corretta modalità coinvolgimento delle amministrazioni locali nell’iter di approvazione dei piani economico finanziari (PEF) perché la documentazione viene quasi sempre trasmessa in ritardo, rendendo difficile l’esame preventivo degli atti che poi determinano le tariffe ai cittadini. Inoltre gli stessi sindaci hanno rilevato che l’aumento dei costi non si verificherebbe in ambiti di raccolta delle aree regionali limitrofe nonostante ci sia lo stesso servizio, rendendo così ingiustificabile l’aumento previsto nei PEF“. Secondo l’onorevole è necessario che le politiche ambientali non gravino in modo insostenibile sui bilanci dei comuni e dei cittadini e quindi l’approccio di ARERA, in tema di servizio rifiuti, dovrebbe tener conto anche di questo aspetto e non solo della sostenibilità economico-finanziaria dei gestori;
Chiedo quindi al Ministero – aggiunge la Tassinari – di emanare disposizioni che consentano ed impongano un’adeguata concertazione dei PEF nel settore della raccolta dei rifiuti urbani, rispettosa dei ruoli istituzionali degli enti coinvolti e del Consiglio d’Ambito, nella quale si prevedano tempi congrui per comprendere ed analizzare la documentazione di dettaglio ma anche ad indagare su eventuali discrasie tra le tariffe nei vari ambiti regionali per evitare che vi sia un’oggettiva disparità di trattamento tra i cittadini della stessa regione e tra regione e regione. Infine, Arera dovrebbe improntare la propria azione secondo modalità volte a garantire maggiore tutela nei confronti di famiglie e imprese, introducendo un sistema di calcolo dei costi e di perequazione che sia equo e sostenibile e che garantisca una corretta distribuzione dei costi al fine di contemperare le esigenze di tutela dell’ambiente con la sostenibilità finanziaria del servizio prestato“.

Sul tema interviene anche il coordinatore riminese di Forza Italia Mario Erbetta riportando un suo intervento del 2018 nel quale si parlava dell’ Odg approvato in consiglio comunale a Rimini che apriva la strada per il Bando Pubblico europeo per il servizio raccolta rifiuti evidenziando che dal 2011 l’assegnazione del servizio ad Hera è in prorogatio. Già all’epoca, il 2018, si registrava un aumento della Tari del 2,9% a causa dell’alta evasione del tributo con un passivo annuo di 3/4 milioni. “Siamo nel 2024 e nulla è cambiato, anzi – attacca Erbetta –. La tari aumenterà ancora del 4,15%, nessun bando europeo è stato fatto, il contratto con Hera è ancora in prorogatio dal 2011 (13 anni), e ancora oggi non sappiamo se il prezzo che ci fa pagare Hera è il prezzo giusto di mercato oppure è il prezzo di un vero è proprio monopolio. Chi ci rimette come al solito sono solo i Riminesi che si troveranno ancora una volta, come tutti gli anni dal 2018, a vedere la bolletta Tari aumentare. Come mai nonostante l’ordine del giorno del 2018 nulla ancora è stato fatto? Chi è il responsabile di questo monopolio che continua a esistere? Come mai i partiti di opposizione in Consiglio Comunale non sollevano il caso? E intanto il nostro Assessore al Bilancio invece di insistere con Atersir per definire il bando Europeo se la prende con il Governo Centrale. Insomma a pagare per una politica inconcludente siamo sempre noi cittadini. Basta scuse. Vogliamo il bando Europeo per abbattere il monopolio in essere per la raccolta dei rifiuti“.