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lite finisce in tribunale

Il figlio picchiato da un compagno, genitori infuriati: a scuola arrivano i carabinieri

In foto: l'ingresso del tribunale di Rimini
l'ingresso del tribunale di Rimini
di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 23 apr 2024 18:02 ~ ultimo agg. 24 apr 14:42
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Fu picchiato da un compagno di scuola, dopo un battibecco tra ragazzini, all’uscita dall’istituto (una media di Rimini) e, una volta tornato a casa, la madre e il fidanzato della donna notarono lividi ed escoriazioni. Così, l’indomani, accompagnarono il 12enne in segreteria, pretendendo di sapere chi fossero i genitori del coetaneo che lo aveva ridotto così, in modo da avere con loro un confronto. Proprio in quel momento il ragazzino picchiato indicò il suo aggressore, che fu afferrato per un braccio e al collo dalla donna (una 57enne straniera difesa dall’avvocato Luca Campana) e dal suo compagno (un 57enne italiano difeso dall’avvocatessa Teresa Rainone). Il gesto fu notato da una professoressa, che intervenne in difesa dell’alunno.

Davanti alla richiesta dell’insegnante di lasciare andare il suo studente, l’uomo avrebbe prima alzato la voce, poi l’avrebbe minacciata di metterle le mani addosso. Non contento, dopo averla afferrata per un gomito, le disse che avrebbe potuto mandarla a quel paese quando voleva. Una scena poco edificante, costata ai due adulti una denuncia e un conseguente processo. Infatti, all’interno della scuola media quella mattina furono chiamati i carabinieri per evitare che la situazione potesse degenerare.

A distanza di 7 anni dal fatto (era il febbraio 2017), ieri (lunedì) davanti al tribunale monocratico di Rimini si è concluso il processo che vedeva la madre del 12enne picchiato e il compagno della donna imputati per lesioni aggravate dall’aver agito nei confronti di un minore (il ragazzino riportò una prognosi di cinque giorni dovuta agli strattonamenti dei due adulti) e all’interno di un istituto scolastico. L’uomo è stato condannato – anche per violenza privata – a 2 mesi di reclusione (pena sospesa), mentre la donna, in virtù della tenuità del fatto, a 20 giorni di permanenza domiciliare. Assolti invece dal reato di interruzione di pubblico servizio e il 57enne anche dall’oltraggio nei confronti della docente. Condannati entrambi, invece, a risarcire di 700 euro in solido il minorenne. A questo si aggiunge un ulteriore risarcimento di 500 euro inflitto dal giudice al solo compagno della donna.

La madre del minorenne che aveva picchiato il coetaneo fuori da scuola si era costituita parte civile nel processo attraverso l’avvocato Matteo Paruscio.