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Taxi, a Rimini a bando 14 licenze. Operatori: meglio apertura parziale

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di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 12 feb 2024 14:28 ~ ultimo agg. 13 feb 12:19
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Continua il confronto tra amministrazione comunale di Rimini e taxisti sulle linee del bando che metterà a disposizione 14 nuove licenze. Nei giorni scorsi gli assessori alla mobilità Roberta Frisoni e alle attività economiche Juri Magrini hanno incontrato le associazioni di categoria degli operatori. Dal canto suo l’Amministrazione ha confermato la volontà di cogliere la possibilità prevista dal decreto legge di incrementare il numero delle licenze non più del 20%, dal canto loro i rappresentanti degli operatori hanno sottolineata la necessità di un’attenzione al parco mezzi nell’ottica di un adeguamento per garantire il trasporto di persone con disabilità motoria e dunque per il carico di sedie a rotelle, aspetto questo che rientra tra le indicazioni contenute nel decreto .

In questi giorni gli uffici stanno completando il testo definitivo del provvedimento per il rilascio delle nuove licenze taxi, che sarà poi trasmesso alla competente autorità per la regolamentazione dei trasporti per il parere necessario alla successiva pubblicazione del bando.

Le associazioni di categoria Confartigianato Imprese Rimini, CNA Rimini e URITAXI Rimini, che rappresentano in Provincia di Rimini le imprese taxi, sono unite nella valutazione dell’incontro svoltosi nei giorni scorsi con l’Amministrazione di Rimini. “C’è piena condivisione sul fatto che sia necessario proseguire un confronto che, prima del rilascio di nuove 14 licenze taxi a Rimini, il massimo consentito dal provvedimento del Governo, discuta e consideri la situazione nella quale le imprese sono operative. Alle condizioni di traffico, anche transitorie per via dei tanti cantieri aperti ma che non lasciano immaginare un sostanziale miglioramento futuro, all’assenza di corsie preferenziali, alla mancanza di aree di sosta e la sostanziale preclusione alle proposte avanzate per intervenire con provvedimenti che possano attenuare l’attuale situazione, non si crede si possa rispondere superficialmente con l’aumento di 14 licenze. È piuttosto chiaro a chi opera quotidianamente che non è la soluzione, perché il punto di partenza sono i picchi di domanda che nemmeno 14 licenze ulteriori potranno soddisfare e le condizioni della viabilità che rendono quasi inefficace il trasporto pubblico coi bus.

Inoltre le categorie “vogliono discutere dei requisiti per accedere a nuove licenze, della necessaria formazione. Per questo pensano che un’iniziale apertura a sette licenze, per poi valutarne l’effetto, possa essere una modalità meno impattante sul settore. C’è anche la questione, assolutamente non secondaria, delle tariffe, ferme da tantissimi anni, da discutere insieme al resto. Le Associazioni si augurano che si possa proseguire sul percorso del confronto e del dialogo, senza forzature e nel rispetto di una decisione che va presa dopo aver svolto un lavoro e non sulla base di una sensazione o delle urla a cui ritualmente siamo ormai abituati”.