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in auto arnesi da scasso

Speronamenti, strade contromano e zig zag sulla Statale: folle fuga termina con l'arresto

In foto: le Volanti della polizia (repertorio)
le Volanti della polizia (repertorio)
di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 29 feb 2024 17:48 ~ ultimo agg. 1 mar 12:19
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Appena hanno intravisto la Volante, hanno imboccato a forte velocità la rotatoria di via Tonale e si sono diretti verso la Statale. E’ iniziato così, mercoledì sera, poco dopo le 22 a Rimini, un folle inseguimento che ha visto i tre fuggitivi (un 30enne bosniaco e due italiani di 35 e 27 anni) tutti già noti alle forze dell’ordine e dimoranti nel campo nomadi di Rimini, sottoposti a fermo di polizia giudiziaria per ricettazione in concorso.

A tallonare l’Alfa Romeo 147, con a bordo i tre presunti ricettatori, due Volanti della polizia di Stato. Strade percorse contromano, inchiodate, inversioni di marcia repentine e pericolosi zig zag tra i veicoli lungo Statale: sono solo alcune delle infrazioni commesse dai fuggitivi. Che quando si sono ritrovati in una strada senza uscita, hanno fatto retromarcia e speronato lo sportello aperto della Volante per tentare una nuova fuga.

L’Alfa, una volta raggiunto il cavalcavia della via Emilia, ha preso contromano la rampa di decelerazione senza incontrare per fortuna altre vetture, poi ha cercato di buttare fuori strada una delle due Volanti. Un tentativo maldestro che ha mandato in testacoda la 147 e costretto gli occupanti a scappare a piedi nei campi circostanti. La prontezza degli agenti, però, ha interrotto la fuga sul nascere.

Al conducente, il 30enne bosniaco, che vanta condanne per furto aggravato, ricettazione e possesso ingiustificato di grimaldelli, sono stati contestati anche i reati di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale (un poliziotto è stato dimesso con una prognosi di 3 giorni) e di danneggiamenti. L’uomo è anche risultato senza patente, mai conseguita.

Nell’Alfa Romeo, risultata rubata a Rimini, i poliziotti hanno sequestrato forbici da elettricista, un flessibile portatile e dei guanti in gomma, attrezzi che hanno fatto sospettare l’eventualità di un imminente furto. Il bosniaco e i due italiani, difesi dagli avvocati Ninfa Renzini e Bruno Salernitano, sono stati condotti nel carcere dei Casetti a disposizione dell’autorità giudiziaria. Stando agli accertamenti svolti dalla questura di Rimini, inoltre, uno dei tre fuggitivi avrebbe preso parte qualche giorno prima ad un’altra fuga in auto, questa volta nella zona dei Padulli (vedi notizia).