Pini di via Baldini a Bellaria. Gli ambientalisti: "ennesima strage in Riviera, perchè?"
Nei giorni scorsi l’Amministrazione Comunale di Bellaria Igea Marina ha avviato alcune opere di manutenzione del tessuto urbano. Il cantiere più importante, nonché discusso, è quello su via Baldini dove gli operai, oltre alla messa in sicurezza e al miglioramento estetico del fondo stradale, si sono occupati anche delle radici dei pini la cui crescita ha causato l’ammaloramento del manto. Sulle alberature della zona, spiegava l’Assessore ai Lavori Pubblici Cristiano Mauri presentando i lavori il 2 febbraio scorso, “l’Amministrazione ha già ottenuto una perizia agronomica i cui risultati, insieme ai riscontri che si avranno in loco a intervento avviato, permetteranno di valutale lo stato di salute e la sicurezza statica delle stesse: anche in ottica di un’eventuale, futura sostituzione delle essenze, di concerto con l’Ufficio Ambiente, con piante maggiormente compatibili con sicurezza e transito di veicoli e pedoni.”
“L’ennesima strage di pini in Riviera” commenta Antonio Brandi a nome del WWF e del Coordinamento delle associazioni animaliste ed ambientaliste di Rimini evidenziando l’abbattimento di “un intero filare di pini, Pinus pinea, bellissimi e diritti, raso a terra“. A segnalarlo alle associazioni sono stati alcuni cittadini. Brandi chiede quindi al comune i motivi dell’intervento e cosa si prevede di fare sul lato destro di Via Baldini. “Lo chiederemo esplicitamente, facendo se necessario anche uno specifico accesso agli atti” spiega. Il portavoce delle associazioni ricorda poi che “gli alberi sono anzitutto esseri viventi, capaci persino di comunicare fra loro attraverso una fitta rete di radici e di ife dei funghi presenti nel terreno, secondo le più recenti ed avanzate ricerche scientifiche. E sono compagni della nostra vita, presidio per la nostra salute, e testimoni silenti delle vicende cittadine attraverso il tempo. Dovremmo quindi solo per questo averne cura e rispetto. Ma hanno anche funzioni preziose per la qualità della vita in città e la salute dei cittadini, per i benefici che ci producono“.
“Oltre ad abbellire gli ambienti urbani rendendo più piacevole viverci – prosegue Brandi –, producono ossigeno ed abbattono molti inquinanti e polveri sottili ( una pianta adulta fino a 25/28 kg di inquinanti/anno), che vengono tolti dai nostri polmoni. Migliorano così in modo positivo la qualità dell’aria, ci danno ombra e frescura durante le calure estive, aiutandoci anche a contenere gli effetti del cambiamento climatico, e riportano in città elementi importanti di natura e biodiversità, contribuendo cosi anche al benessere psicofisico degli abitanti. Dobbiamo perciò non solo curare con attenzione e preservare al massimo il patrimonio verde ora esistente nelle nostre città, ma incrementarlo il più possibile con azioni e progetti concreti“. Gli ambientalisti spiegano poi che “per il problema radici esistono oggi tecniche di intervento con pavimentazioni drenanti che permettono agli apparati radicali di ricevere acqua ed ossigeno evitandone la risalita a danno del manto stradale“. “Certo il taglio degli alberi è soluzione più semplice e sbrigativa, e la meno costosa in apparenza. Ma se si tiene conto del danno alla salute e dei costi di reimpianto…se previsto… e delle cure necessarie per arrivare ad avere fra 60/70 anni alberature capaci di dare alla città benefici equivalenti a quelli offerti dai pini ora abbattuti ci pare che la scelta fatta sia miope e negativa, difficile da comprendere ed assolutamente non condivisibile” conclude Brandi.