Indietro
menu
estendere stagione

Focus Cisl sul turismo. I numeri 2023 e la necessità di un nuovo modello

In foto: Francesco Marinelli
Francesco Marinelli
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
dom 3 dic 2023 12:50
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 3 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

La Cisl Romagna ha fatto il punto sul turismo delle tre province romagnole nei primi 10 mesi del 2023. Rimini ha registrato un incoraggiante aumento del 5,3% degli arrivi rispetto all’anno precedente ma il confronto con il 2019 rivela una flessione del 4,4%. Gli italiani rimangono la principale fonte di visite, con un aumento dell’1,9% rispetto al 2022, ma una diminuzione del 6,1% rispetto al 2019. Dall’altra parte, i turisti stranieri hanno segnato un aumento notevole del 18,3% rispetto al 2022 e dello 1,7% rispetto al 2019. La cifra complessiva dei pernottamenti, seppur in aumento dello 0,5%, riflette un calo significativo del 10,1% rispetto al 2019, principalmente influenzato dall’evento alluvionale di maggio, che ha provocato un drastico calo del 22,1% degli arrivi.
La provincia di Forlì-Cesena ha sperimentato una leggera contrazione degli arrivi dello 0,8% rispetto al 2022, ma un leggero aumento del 0,9% rispetto al 2019, con l’evento alluvionale che ha causato un calo del 17,7% a maggio 2023. La cifra complessiva dei pernottamenti, hanno subito una flessione del 1,6%, e un leggero aumento del 0,4% rispetto al 2019.
Ravenna ha registrato un modesto aumento dello 0,2% negli arrivi nei primi nove mesi 2023, ma ha subito una contrazione del -1,7% rispetto al 2019, con l’evento alluvionale che ha provocato una diminuzione del 26% negli arrivi a maggio 2023. La cifra complessiva dei pernottamenti, ha avuto una flessione dello 0,8%, ma una maggiore flessione del 3,9% rispetto al 2019.
La Cisl rileva che dopo il devastante impatto dell’alluvione, la risposta tempestiva delle autorità locali, delle imprese turistiche e degli operatori del settore ha permesso un processo di ripresa a cui ha contribuito il prolungamento della stagione, favorito da un settembre molto caldo. “In questo percorso verso la rinascita del turismo romagnolo, – dichiara il segretario generale CISL Romagna Francesco Marinelliemerge chiaramente l’importanza di creare un modello turistico innovativo, sostenibile e durevole, capace di allungare la stagione estiva e valorizzare le bellezze della Romagna in ogni periodo dell’anno. Estendere la stagione turistica oltre i mesi estivi non solo beneficia le imprese locali, ma arricchisce l’esperienza turistica, consentendo ai visitatori di scoprire la Romagna in tutte le sue sfaccettature. Investire in iniziative che promuovano il turismo anche fuori dalla stagione estiva diventa cruciale. Eventi culturali e fieristici, attività enogastronomiche, e proposte di escursioni naturalistiche possono attirare turisti durante l’autunno, l’inverno e la primavera. Un approccio integrato che coinvolge comunità locali, imprese e autorità turistiche può dare vita a un modello sostenibile e diversificato”. La stagionalità nel settore turistico porta con sé una certa precarietà occupazionale. Molti professionisti, come camerieri, addetti alla reception e personale di pulizia, si trovano spesso ad affrontare contratti a termine, riduzione delle ore lavorative durante la bassa stagione o persino periodi temporanei di disoccupazione. “In questo contesto, la formazione professionale e l’adattabilità diventano strumenti essenziali. Gli operatori turistici devono beneficiare di programmi di formazione che li preparino a gestire le sfide della stagionalità, sviluppando competenze trasferibili e apprendendo strategie per affrontare le fluttuazioni del settore”. “Il lavoro nel settore turistico stagionale nella Romagna – conclude il Marinelli – è un equilibrio tra sfide e opportunità. La collaborazione tra imprese, sindacati, autorità locali e lavoratori, è essenziale per sviluppare soluzioni che favoriscano la stabilità occupazionale e la sostenibilità economica in un settore che gioca un ruolo cruciale nell’economia romagnola”.