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un centinaio di camici bianchi

Burocrazia, CAU e smantellamento guardia medica. Il sindacato FIMMG valuta stato di agitazione

In foto: la conferenza stampa della FIMMG
la conferenza stampa della FIMMG
di Simona Mulazzani   
Tempo di lettura lettura: 4 minuti
ven 1 dic 2023 15:47 ~ ultimo agg. 2 dic 12:06
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Il bicchiere è colmo e il centinaio di medici di base e di guardia medica aderenti al FIMMG, il sindacato più rappresentativo della provincia di Rimini, sono pronti ad indire uno stato di agitazione se le loro istanze non saranno ascoltate. Tra vecchi e nuovi problemi il tempo di cura da dedicare ai pazienti è sempre meno.

C’è grande preoccupazione per come saranno concretizzati i Cau, tre quelli che sorgeranno in provincia: Santarcangelo, Novafeltria e Cattolica. Il sindacato ha sostenuto il progetto ma teme la poca chiarezza.

“Come FIMMG di Rimini – ha spiegato Giulia Grossi, segretario provinciale FIMMG –  possiamo dichiarare che è massimo e continuerà ad essere tale il monitoraggio sull’apertura di queste strutture di modo che venga rispettato in modo ineccepibile ciò che è stato condiviso tramite il verbale di intesa. Il CAU è una struttura territoriale, in cui sono impiegati medici che provengono dal territorio e tale deve rimanere e il suo scopo non deve e non vuole essere quella di sostituirsi a ciò che è di pertinenza ospedaliera. I CAU non sono dei Pronto Soccorso bonsai e questo deve essere ben chiaro ai cittadini perché si tratta di servizi territoriali avanzati con l’affiancamento di personale infermieristico e diagnostica di I livello e il fatto che l’apertura di questi avverrà anche al posto di attuali Pronto Intervento deve essere comunicata dall’azienda sanitaria in modo chiaro per evitare messaggi fuorvianti ai cittadini rispettando proprio l’impegno preso con la firma dell’intesa. Inoltre in quei territori particolarmente disagiati, montani e lontani almeno un’ora, come Novafeltria, da DEA di I e II livello, la presenza di strutture unicamente territoriali come i CAU senza che permangano presidi di Primo Intervento secondo FIMMG Rimini non salvaguarda la salute dei cittadini residenti nella zona stessa.

Forte contrarietà anche alla modifica della gestione della guardia medica, che avrà un operatore non sanitario che risponderà alle telefonate dei pazienti. “Secondo questo nuovo progetto aziendale – ha spiegato Luca Raboni, guardia medica aderente a FIMMG – la Centrale operativa medica addetta alla risposta telefonica verrà sostituita da una centrale operativa con operatori laici che filtrerà le richieste degli utenti e indirizzerà poi le telefonate di pertinenza clinica ai medici di Continuità Assistenziale operanti sui territori. Questa scelta viene vista da FIMMG come potenzialmente peggiorativa del servizio per i cittadini. L’eliminazione tout court del medico in turno in centrale operativa con un passaggio diretto della telefonata da un operatore laico al medico già impiegato nelle visite territoriali prospetta un reale peggioramento del servizio soprattutto in quei territori con carico di visite maggiori perché se un medico è già impegnato in una visita domiciliare non potrà contemporaneamente anche dare consigli telefonici ad un altro paziente. Inoltre il fatto che il medico territoriale si trovi impegnato sul territorio nelle visite non gli permette di valutare la problematica medica del cittadino andando, durante la telefonata, a consultare eventuali notizie cliniche di quel paziente già presenti sulla sua cartella clinica con il rischio di sottostimare o sovrastimare sintomi non potendo consultare dati relativi alla sua anamnesi patologica remota con quindi possibili invii impropri in ospedale o arrivo ad una visita domiciliare in tempi incongrui alla gravità del quadro clinico eventualmente sottostimato. FIMMG inoltre trova ingiustificata questa nuova organizzazione alla luce della nostra esperienza ventennale con la centrale operativa medica e della recente istituzione in altri territori della Regione ER di centrali operative mediche di Continuità Assistenziale in province come Ferrara, Reggio Emilia, Modena. FIMMG non appoggia la volontà aziendale di USL Romagna di eliminare la figura di medico di Continuità Assistenziale addetto al turno in centrale operativa figura dedicata alla presa in carico clinica della richiesta con un inquadramento medico supportato anche dall’accesso alle banche dati di notizie cliniche utili a un inquadramento più appropriato della problematica per evitare una sottostima dei sintomi e un conseguente rischio per la salute del cittadino o una sovrastima dei sintomi con un invio a strutture ospedaliere che non devono essere sovraccaricate con accessi impropri. Inoltre la sicurezza delle modalità di lavoro per i colleghi di Continuità Assistenziale è necessaria per poter permettere una sopravvivenza del servizio stesso che sulla provincia di Rimini, proprio per la sua organizzazione presa a modello anche in altre parti dell’Emilia Romagna, conta un numero di titolari medici a tempo indeterminato che hanno scelto di svolgere questa professione come primaria e vogliono continuare ad assistere la cittadinanza tramite un servizio organizzato su più livelli con consigli clinici telefonici, il servizio ambulatoriale e quello territoriale”.

Alle problematiche insorte con le ultime modifiche del sistema di emergenza urgenza voluto dalla regione si aggiungono quelli lamentate da anni: eccesso di burocrazia e una cartella sanitaria, la Sole, con performance pessime che fanno perdere ore se non giorni. “La Cartella Sanitaria Sole utilizzata dal 100% dei Medici di Medicina Generale della provincia di Rimini – spiega Giulia Grossicontinua a non essere performante in modo adeguato per supportare il lavoro del MMG stesso. Come FIMMG abbiamo sollecitato nelle scorse settimane con una lettera la Regione e l’Azienda Sanitaria denunciando questo come un problema urgente da affrontare, lo abbiamo reso noto anche tramite mezzo stampa ma al momento non abbiamo avuto ulteriori risposte a riguardo. Deducendo lo scarso interesse aziendale e regionale sulla tematica come FIMMG proporremo a breve ai nostri iscritti la presentazione, tramite incontri, di altre cartelle di lavoro capaci di sostituire l’attuale Cartella Sole per poter mettere in atto un servizio ai nostri pazienti più idoneo e che ci permetta di avere maggiore padronanza del nostro lavoro anche tramite un’analisi statistica dei dati che ogni giorno trattiamo. Riaffrontiamo poi il tema del sovraccarico di burocrazia a cui siamo sottoposti. FIMMG Emilia-Romagna insieme all’Assessorato della Salute della Regione Emilia Romagna ha prodotto un documento formalizzato come Intesa sulla Deburocratizzazione (2023), nonché riconosciuto e diffuso da due note Regionali a firma della Direzione Generale dell’Assessorato alla Salute e Welfare che abbiamo chiesto in sedi istituzionali più volte di diffondere in modo capillare a tutti i medici dipendenti per poter permettere una condivisione e un rispetto di tematiche importanti come ad esempio il rilascio dei certificati di malattia da qualsiasi medico che dia una prognosi senza il rinvio del cittadino al MMG con un carico di burocrazia per noi e un disservizio per il cittadino stesso”.

FIMMG la prossima settimana incontrerà i suoi aderenti ed è pronta a valutare con loro lo stato di agitazione.