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Muro contro muro

Area via Bassi. Asi: per bloccarci, comune impone norme che non esistono

In foto: com'è ora e come potrebbe essere
com'è ora e come potrebbe essere
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
gio 7 dic 2023 13:57 ~ ultimo agg. 20:41
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Restano distanti le posizioni di comune di Rimini e Ariminum Sviluppo Immobiliare che mercoledì si sono sedute intorno ad un tavolo per discutere del futuro dell’area di via Ugo Bassi, acquisita da Asi nel 2021. Dopo la nota dell’amministrazione (vedi notizia), arriva quella della proprietà secondo cui nell’incontro il comune “ha confermato che intende rimandare di almeno dieci anni l’intervento sul ‘mostro’ di via Ugo Bassi, avendo infatti deciso di ricomprenderlo nella pianificazione urbanistica congiunta con la caserma Giulio Cesare e lo stadio“. Asi definisce “preoccupante” questa posizione: “ci pare di comprendere che non abbia alcuna fretta di rigenerare l’area in via Ugo Bassi. Sono le altre due aree ad avere la priorità in questa fase, che peraltro, ci è stato riferito siano ancora prive di un progetto“. “L’Assessora Frisoni e i dirigenti al suo fianco – prosegue la nota della proprietà – si sono mostrati disponibili ad autorizzare il supermercato di 1.500 mq di superficie di vendita, con al massimo 1.000 mq di magazzino. Altrimenti serve aspettare i tempi del TAR e del PUG che, ci è stato ricordato, potrebbero pure modificare tutto ed eliminare anche il supermercato. Più volte abbiamo chiesto il motivo di tanta attenzione alle aree accessorie al supermercato, che per il nostro modello di lavoro sono invece essenziali. Ci è stato risposto che il loro uso improprio potrebbe creare problemi di traffico nella zona“. Asi si dice vittima di un ‘processo alle intenzioni’ e pronta ad escludere il verificarsi di queste ipotesi sottomettendosi “a sanzioni e prestando onerose fideiussioni a garanzia“. “Per bloccare tutto, sono pronti a imporci norme che non esistono!” commenta sconsolata la proprietà tornando ad evidenziare come l’attenzione dell’amministrazione resti focalizzata sul supermercato, “mentre il progetto RiminiLife, che si basa sull’utilizzo delle superfici oggi esistenti pari a 23.600 mq, senza costruire un metro quadrato in più, genera un vero mixitè di funzioni che crea inclusività e integrazione”. Secondo la proprietà, il progetto rigenererà il quadrante portando sicurezza, nuovi posti di lavoro, piazze, giardini e parcheggi. Inoltre ribadisce “la concessione gratuita di aree per la realizzazione delle palazzine pubbliche che consente al Sindaco di risparmiare il denaro per l’esproprio“.

Se l’Assessora Frisoni – prosegue la nota – è preoccupata che le superfici accessorie generino maggior traffico, supposizione tutta teorica e priva di fondamento, chiediamo pubblicamente, fermo restando la salvaguardia delle superfici del supermercato che rappresenta il motore economico che consente la rigenerazione, di quanti metri quadrati dovremmo diminuire le altre funzioni affinché si trovi un punto di equilibrio?. Domanda che temiamo non troverà una risposta perché abbiamo percepito che c’è interesse a far passare solo il tempo, come se la città potesse permetterselo” chiosa Asi secondo cui “non far realizzare il supermercato è più importante della demolizione della ex questura, della cessione gratuita delle aree per le case sociali del comune, aree che invece il Sindaco vuole espropriare spendendo denaro pubblico e mettendo a rischio il finanziamento ministeriale ottenuto per la rigenerazione dell’area. Non far realizzare il supermercato è più importante della cessione, sempre gratuita, di vaste aree a verde e a parcheggio (in misura ben superiore a quella prevista dal PIERS). Non far realizzare il supermercato è ancora più importante della realizzazione delle case sociali in un giardino, invece che accanto ad un edificio ad altissimo rischio sociale, ambientale e per la sicurezza dei cittadini“. Per la proprietà quindi “il Comune di Rimini sta decidendo di non decidere, rimandando la partita di almeno dieci anni. Il Sindaco, la giunta e i consiglieri di maggioranza se ne assumeranno la responsabilità e la paternità. Compresa quella che porterà a costruire residenze pubbliche che s’affacciano su quel degrado. Sarà una decisione che disprezza la città e i cittadini. Nessuno dei consiglieri che la voteranno ci andrebbe ad abitare con la propria famiglia“.

A Marco Da Dalto, responsabile del progetto RiminiLife, il compito di spiegare i prossimi passi e di porre alcune domande. “Andremo avanti con forza con le azioni intraprese. Oltre ai ricorsi promossi e l’invito al Ministero a vigilare, speriamo che qualcuno risponda a semplici domande. Perché quando Conad s’è aggiudicata l’asta provvisoria dell’ex questura nessuno della giunta e del consiglio ha detto nulla? Perché quando ASI se l’è aggiudicata il Sindaco ci ha accolti dicendo: “Chi ha comprato l’ex questura ha fatto un pessimo affare”? Eppure l’abbiamo pagata alla cifra stimata dalla perizia, che ha soddisfatto tutti i creditori, tra cui il comune. Perché dopo tutto quello che stiamo subendo, il capogruppo del PD in Consiglio Comunale, in questi due anni di polemiche dipendente Conad, ci accusa di arroganza?

Esplicita la chiosa finale: “E’ flebile la speranza, per la città, che l’Amministrazione si ravveda dal suo arroccamento“.