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scoperta troppo tardi

Albergatore raggirato da un'amica diventata "agente segreto". La truffa gli costa 180mila euro

In foto: il tribunale di Rimini
il tribunale di Rimini
di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 4 dic 2023 20:47 ~ ultimo agg. 5 dic 17:19
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E’ stato raggirato da una conoscente che si è spacciata per un potente membro dei servizi segreti e che è riuscita a farsi consegnare la bellezza di 180 mila euro, tra denaro e gioielli, in cambio di protezione. La vittima è un albergatore del Riminese di 70 anni che è stato convinto dalla truffatrice che il genero di lì a poco sarebbe stato arrestato insieme ad altri membri di un’organizzazione malavitosa dedita allo spaccio. E proprio per questo motivo, lui e la sua famiglia erano esposti al rischio di gravi ritorsioni. Una truffa che la donna, una 51enne del Torinese, è stata molto abile ad inscenare, sfruttando la conoscenza di vecchia data con l’albergatore.

La vittima infatti conosceva quella donna fin da ragazzina, quando insieme ai suoi genitori veniva in vacanza in Riviera e sceglieva l’hotel del 70enne per soggiornare. A distanza di anni la 51enne piemontese si è rifatta viva con la scusa di trasferirsi proprio in Romagna. Le serviva una sistemazione temporanea in attesa che l’appartamento dove sarebbe andata a vivere venisse ultimato. Così l’albergatore e la sua famiglia le hanno trovato un alloggio temporaneo, riallacciando con la donna la vecchia amicizia.

La truffatrice avrebbe raccontato loro di aver fatto nel frattempo carriera, di essersi laureata e poi affermata come Alto commissario dell’intelligence per l’Unione Europea, addirittura di essere diventata un potente membro dei servizi segreti che raggiungeva zone di guerra dove operava in delicate missioni. Essendo in possesso di notizie riservate, nel 2017 ha fatto credere all’uomo di essere a conoscenza di un’imminente operazione antidroga che avrebbe coinvolto anche il marito della figlia, che di lì a poco sarebbe stato arrestato. Lui e la sua famiglia sarebbero stati esposti di conseguenza a ritorsioni da parte della criminalità organizzata. Da qui la necessità di protezione con conseguente esborso di ingenti somme di denaro per soddisfare le richieste di presunti professionisti dell’intelligence e guardie del corpo che la 51enne aveva ingaggiato per la sua difesa e dei suoi familiari.

Era stata la figlia dell’albergatore a un certo punto a sospettare il raggiro e a rivolgersi, su consiglio di un’amica, all’avvocato Luca De Sio, che aveva subito incaricato un investigatore privato di pedinare la 51enne. Avute le prove della truffa, l’albergatore ha denunciato la donna, che ora si trova a processo, assistita dagli avvocati Luca Sardella e Vincenzo Gallo, davanti al tribunale monocratico di Rimini. La truffatrice, della quale nel frattempo si sarebbe persa ogni traccia, vistasi incastrata avrebbe restituito all’uomo una minima parte di quanto sottratto con l’inganno, circa 30 mila euro.